“La vertenza energia della Portovesme srl entra ora nel vivo. In questi giorni abbiamo registrato la vicinanza e la solidarietà di numerose persone e per questo ringraziamo tutte le Istituzioni, le Rsu delle altre attività del territorio, imprenditori e singole persone che hanno sostenuto la battaglia sul caro energia incarnato dalle figure dei quattro lavoratori sulla ciminiera ma che riguarda i due territori del Sulcis Iglesiente e Medio campidano, un totale di 1500 buste paga più l’indotto.” A scriverlo Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi delle segreterie Territoriali Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL.
“Ora inizia la parte costruttiva, – proseguono i sindacalisti – ossia i confronti istituzionali propedeutici alla costruzione della proposta e della soluzione. L’incontro odierno convocato dal Ministero con la Regione Sardegna e la Portovesme srl rappresenta la prima tappa degli impegni assunti venerdì. Per questo motivo, davanti all’ingresso dello stabilimento, resterà operativo un presidio sino alla fine della vertenza che non è solo per Portovesme ma per tutta la Sardegna, a testimonianza che la questione energetica riguarda l’intero comparto economico e produttivo dell’isola, il quale deve ancora fare i conti con le diseconomie prodotte dalla mancanza del Gas metano. Le proposte sul tavolo sono note: Verificare la possibilità di riproporre lo strumento della Superinterrompibilità per le aziende energivore della Sardegna e della Sicilia al fine di riallineare le stesse condizioni di mercato delle regioni peninsulari. Possibilità di siglare un contratto bilaterale con termini simili a quelli esistenti per altre imprese energivore del territorio Sardo e nazionale. Revisionare il metodo di fissazione del Prezzo Unico Nazionale, sulla base della struttura dei costi delle singole fonti di generazione elettrica. Chiediamo – chiudono i segretari – lo stesso livello di attenzione e capacità di esito positivo come praticato per altre vertenze nazionali e locali.”
Fonte: comunicato stampa
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