“Il pronunciamento del Tar del Lazio sul decreto energia Sardegna definisce e chiarisce lo scenario che riguarda lo sviluppo energetico dell’isola.Finalmente, e in tempi rapidi, i giudici amministrativi hanno fermato l’azione posta in essere dalla Regione contro lo sviluppo del territorio e dei lavoratori, perché questo era il significato del ricorso presentato dalla Regione contro il Decreto Sardegna. Che poco ha fatto, anche negli altri ambiti per affrontare e trovare soluzioni ai problemi energetici di famiglie e imprese. C’è un interesse collettivo che deve essere tutelato, come sottolineato dai giudici, e questo interesse riguarda il Sulcis e la Sardegna perché il Decreto Sardegna riguarda l’intera isola.”
A dichiararlo le Segreterie Territoriali della Filctem-CGIL , Femca-CISL e Uiltec-UIL per bocca dei sindacalisti E.Madeddu, V.Lai e G.Loi. “Ora, per quanto riguarda il polo di Portovesme, – proseguono i sindacalisti – è necessario che ci sia la seconda fase, ossia quella attuativa. Perché, è bene ricordarlo, lo sviluppo e la ripresa del polo di Portovesme deve passare dal porto. E dai lavori di escavo bloccati da anni. Non dobbiamo dimenticare che l’escavo del porto è necessario per dare corso al piano di rilancio da 300 milioni di euro dell’Eurallumina e delle altre attività che orbitano attorno al polo industriale. La Regione deve agire immediatamente per far sì che vengano avviate subito le opere. Si proceda con un commissariamento delle opere e con una procedura straordinaria che consenta l’avvio degli interventi in tempi rapidi. Il tempo perso così come le lungaggini sono ostacoli che danneggiano lo sviluppo di un territorio da troppo tempo in declino.”
Fonte: comunicato stampa
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