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Portovesme: dopo l’incontro al Ministero, Glencore conferma la chiusura della linea Zinco

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Non retrocede di un passo la Glencore dopo l’incontro di ieri sera al ministero delle Imprese e del Made in Italy con il Governo, Regione Sardegna e sindacati.

L’azienda conferma che i suoi piani per gli impianti di Portovesme, nel Sulcis, prevedono il mantenimento in marcia della sola linea Waelz (il trattamento dei fumi di acciaieria) e quindi confermata la chiusura della linea zinco. Di contro il Ministero sollecita la Glencore perché presenti entro il 10 ottobre il progetto del polo di riciclo delle batterie, annunciato da tempo e che riconvertirebbe stabilimenti e lavoratori alla nuova produzione. 

L’azienda ha comunicato che “queste decisioni difficili sono fondamentali per garantire un futuro resiliente a Portovesme, specialmente in un contesto di condizioni operative sempre più complesse”. Uno spiraglio di luce arriva dalla notizia che la Glencore abbia presentato uno studio alla Commissione Europea per lo sviluppo di un polo di riciclo delle materie prime critiche, che aprirebbe alla “possibilità di ripensare un impianto operativo da oltre 50 anni, allineandolo a pratiche industriali sostenibili e orientate al futuro”.

Per la Cgil “un incontro del tutto deludente nel quale Glencore non ha ritirato la decisione di sospendere la linea zinco – ha spiegato il segretario regionale Fausto Durante -. La mobilitazione prosegue ed è destinata a crescere”. Cisl e Femca Cisl, in una nota congiunta ripetono che “non si scherza sulla pelle di 1.200 lavoratori tra diretti e indotto, delle loro famiglie e sul loro futuro. O Glencore cambia approccio e si siede al tavolo, evitando di fermare gli impianti e con la volontà di rilanciare il sito, o vada via lasciando il posto a qualcun altro senza chiudere”. Per la Uiltec “c’è la necessità di attuare strategie di politica industriale ed energetica, rafforzando le catene di approvvigionamento che possono garantire l’autonomia produttiva. Nel caso della Portovesme Srl sta avvenendo l’esatto contrario e, non solo il territorio in questione, ma l’intera Sardegna rischia pian piano di spegnersi per mancanza di attività industriale”, sottolinea Daniela Piras, segretaria generale Uiltec.

Gli incontri sono statti aggiornati ai primi del prossimo mese di ottobre.

Fonte: ansa e comunicati stampa

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