La Portovesme srl, unica azienda ancora attiva e attualmente in produzione presso il polo industriale di Portovesme a Portoscuso, già da qualche giorno ha annunciato che a partire dal 31 Dicembre 2021, per via dei costi relativi all’energia elettrica ritenuti troppo onerosi dalla Portovesme, fermerà l’impianto di produzione dello zinco con la relativa richiesta di cassa integrazione per quattrocento operai circa che attualmente sono in forza lavoro nello stabilimento.
Sulla questione, oggi con un comunicato ufficiale arriva una netta presa di posizione del segretario Regionale del Partito Democratico Emanuele Cani che scrive:
“Ancora una volta dobbiamo fare i conti con la mancanza di programmazione è prospettiva della Regione”.
“La questione che riguarda la Portovesme srl, con la decisione di mettere in cassa integrazione 400 lavoratori e fermare un impianto importante come quello dello zinco- si legge nel comunicato-, non è che l’ultimo episodio di un film che va avanti da tempo e riguarda i costi dell’energia”.
“Che penalizzano l’intero paese ma la Sardegna, da questa situazione, è la Regione, con le imprese e gli abitanti, che paga il prezzo più alto”.
“Anche perché nel confronto con le altre regioni parte svantaggiata-spiega il Segretario Regionale Dem-, anche a causa dell’assenza di metano”.
La questione del metano di fatto, è un tema che in Sardegna tutta la politica dovrà, quanto prima, affrontare in maniera concreta.
Non da oggi, i costi dell’energia per mantenere in marcia e attivi gli impianti, obbligano le aziende ad utilizzare per la produzione forme di energia che, a quanto pare, risulterebbero troppo costose e non sostenibili fino ad optare, in certi casi, per la chiusura definitiva degli stabilimenti con l’automatica ripercussione sui lavoratori.
“Da tempo si chiedono politiche di prospettiva atte a trovare soluzioni anche davanti a situazioni di emergenza”.
“Ciò non è stato fatto- dice Cani. Si naviga a vista ma senza un orizzonte”.
“Poco o nulla pesa la Giunta Regionale nello scenario nazionale, e poco o nulla fa per sostenere politiche che possano portare a un abbassamento dei costi dell’energia”.
“È necessario, a questo punto, che dalla Regione- spiega il segretario– Arrivi un segnale affinchè situazioni come quella che si stanno vivendo nel polo industriale di Portovesme, ma che riguardano anche altri settori (come quello delle ceramiche) abbiano una soluzione”.
“È necessario –conclude Cani- che la Regione si metta in testa a una mobilitazione che rimarchi al Governo la necessità di attivare politiche atte a calmierare i costi energetici”.
di Luca Norco
Fonti: Comunicato Stampa Emanuele Cani, Segretario Pd Sardegna, Cagliari 27 Novembre 2021 ; Ansa
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