GENOVA – “Quello che c’è sopra le nostre teste è un esempio di rinascita di una comunità che ha dimostrato un’unita e un’efficienza eccezionali ma conto di tornare l’anno prossimo con un ddl che riconosca i cittadini vittime non di un evento alluvionale, di una frana, quei 43 morti non sono morti per una calamità naturale, sono vittime dell’incuria, di qualcuno che non ha fatto il suo lavoro, che non ha mantenuto gli accordi fatti”. Lo ha annunciato il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a Genova durante le celebrazioni per il quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi, nel quale morirono 43 persone.
“Si parla tanto di extra-profitti in questi giorni legati alle istituzioni bancarie – ha aggiunto – mi sono letto diversi atti di quel processo, ci sono stati miliardi di euro di profitti, una parte dei quali avrebbe dovuto essere reinvestita in manutenzioni e non è successo. Non voglio anticipare sentenze ma mi sembra evidente, e spero l’anno prossimo di portare in dote anche una nuova legge che equipari le vittime dell’incuria alle vittime del terrorismo, con tutto quello che ne consegue, anche retroattivamente”.
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