Covid. Cocco: "Nieddu dia spiegazioni su screening di massa Sardegna." Pinna: "Stop screening Sardegna, inutile e dispendioso."
Non si ferma la polemica sulla campagna Sardi e Sicuri dopo le dichiarazioni rilasciate all’Agenzia Dire dal microbiologo Andrea Crisanti dell’Università di Padova che ha supportato la Regione Sardegna per la realizzazione del progetto di screening anti covid partita a gennaio nell’isola. Secondo quanto riportato da Dire, Crisanti avrebbe affermato e ribadito la sua posizione sui test rapidi: “Gli antigenici sono uno spreco di soldi, facciamo almeno 200.000 antigenici al giorno, al costo di 15-20 euro a test, sono almeno 3 milioni di euro buttati. I tamponi rapidi soffrono di due problematiche, hanno una bassa sensibilità per cui tre positivi su dieci non sono intercettati, e inoltre questi test non riconoscono alcune varianti”.
Rossella Pinna, consigliera regionale del Pd e componente della commissione Salute, dopo le dichiarazioni del microbiologo, si è espressa così: “Partito con estremo ritardo, lo sbandierato programma ‘Sardi e sicuri’ si è rivelato un dispendio enorme di risorse umane distolte dalle vaccinazioni ed è, come noi consiglieri Pd abbiamo ripetutamente affermato, un metodo denso di insidie. Che poi ad affermarne l’inutilità e lo spreco di uno screening così tardivo sia lo stesso professor Crisanti, dovrebbe indurre anche il presidente della giunta, Christian Solinas, e l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, a cambiare strategia, considerato che ancora le vaccinazioni delle persone fragilissime e fragili sono ferme al palo. Si utilizzi il personale sanitario per vaccinare il più possibile”.
“La scarsa affidabilità dei test, i falsi positivi, ma soprattutto quelli negativi, – prosegue Pinna – inducono le persone a non essere rigorose nel rispetto delle norme anticovid. Si è poi rivelato anche uno spreco di denaro, che ad esempio si sarebbe dovuto impiegare per il potenziamento delle Usca, troppo poche nell’isola, come denunciato dai cittadini in isolamento domiciliare che lamentano uno stato di dimenticanza da parte delle Asl, se non di abbandono”.
Sulle dichiarazioni di Crisanti interviene anche Daniele Cocco, capogruppo di Leu in Consiglio Regionale affermando: “Qualcuno ora deve dare spiegazioni serie e ufficiali. Vorremmo capire se le dichiarazioni di Crisanti sono dello stesso studioso che collabora con l’assessorato alla Sanità allo screening di massa ‘Sardi e sicuri’, o se si tratta di un sosia. L’assessore Mario Nieddu deve convincerci della bontà dell’operazione fatta, sarebbe gravissimo se così non fosse”.
“Serve chiarezza, – ha ribadito Cocco – anche perché in molti paesi della Sardegna dove è stato fatto lo screening di massa, è accaduto che diverse persone sottoposte al primo tampone siano state dichiarate positive, per poi risultare negative dopo il molecolare. Credo che questo non sia un modo serio di procedere, perché’ si creano situazioni di allarme nelle comunità, con conseguenti chiusure di attività, scuole e uffici pubblici”.
Fonte: Agenzia Dire
Comment here