Il Piano Sulcis questo grande dimenticato e troppe volte nominato come panacea di tutti i mali. Il grande piano strategico territoriale istituito il 13 novembre 2012 tramite la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra la Regione Sardegna, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministro per la Coesione Territoriale, Provincia di Carbonia – Iglesias e relativi Comuni, per rilanciare
l’infrastrutturazione e l’economia del Sulcis Iglesiente e perseguire anche nuovi modelli di sviluppo, dopo i drammatici anni della deindustrializzazione nel Polo Industriale di Portovesme e la conseguente gravissima crisi economica e sociale. L’allora potenza di fuoco che aveva messo a disposizione oltre 800 milioni di euro di fondi pubblici, suddivisi fra CIPE (grazie anche alla rimodulazione di fondi europei), Stato e Regione e che negli anni ha permesso l’introduzione della fiscalità di vantaggio, la sottoscrizione di contratti di programma in ambito industriale, l’avvio di progetti di infrastrutturazione e bonifica del territorio e il finanziamento di nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale negli ambiti turistico e agroalimentare.
Proprio su questo vertono le tre interrogazioni rivolte al Presidente della Regione Christian Solinas, all’Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giuseppe Fasolino, e a quello dei Lavori Pubblici Roberto Frongia, presentate questa mattina dai Consiglieri Regionali Fabio Usai, Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta, Stefano Schirru: chiedere delucidazioni sullo stato di attuazione, la rimodulazione e il rifinanziamento della dote finanziaria e la governance, del Piano Sulcis.
PIANO SULCIS E FISCALITÀ DI VANTAGGIO
Il consigliere regionale sulcitano, Fabio Usai, è il primo firmatario delle interrogazioni e si domanda perché dal 2019 nessun bando è stato più prorogato, ideato e indetto e nemmeno si comprende bene come sia attualmente strutturata la governance che ne dovrebbe favorire l’attuazione: “fra gli obiettivi della nostra interrogazione – dice Usai – c’è quello di comprendere come mai i progetti e bandi del Piano Sulcis abbiano subito se non un’interruzione quantomeno un rallentamento da un anno a questa parte. Alcuni dei bandi indirizzati ai settori turistico e agroalimentare, ossia quelli che in passato apparivano maggiormente promettenti sul piano economico e fortemente bisognosi di sostegno in questo momento, si sarebbero potuti prorogare per favorire la creazione di nuova imprenditorialità e il sostegno di quella esistente in questi settori. Non si capisce come mai questo non sia accaduto o perché non si provveda a idearne degli altri, vista anche l’opportunità garantita dalle risorse economiche non ancora spese rispetto alla dote finanziaria originale.”
Non cambia la situazione per quando riguarda la fiscalità di vantaggio che sarebbe di vitale importanza a supporto della competitività delle imprese e per contribuire a lenire le diseconomie insite nel territorio: “anche sulla fiscalità di vantaggio, – prosegue Fabio Usai -, abbiamo chiesto lumi alla Giunta per capire quante delle risorse non spese rispetto alla iniziale dote di 124,5 milioni di euro potrebbero essere immediatamente recuperate e rimodulate a favore delle imprese potenzialmente beneficiarie. Ad esempio potrebbero esserci 6 milioni di euro utilizzabili per questo scopo fra le risorse recuperate fra i soggetti beneficiari che non avevano i requisiti per godere del bonus fiscale. Ma sarebbero anche altre le risorse che, tramite un provvedimento legislativo ad hoc, potrebbero essere destinate a tale uso. In ogni caso lo strumento della fiscalità di vantaggio meriterebbe di essere rifinanziato e potenziato per consentire al Sulcis Iglesiente, ancora oggi uno dei territori più poveri e sottosviluppati del Paese, di poter uscire dal’arretratezza economica e sociale in cui è piombato dopo anni di grave crisi.”
Le richieste avanzate dai consiglieri proponenti sono di semplice attuazione sempre se si otterranno risposte sull’attuale situazione “per rilanciare il “Piano Sulcis”, – ha concluso l’esponente politico regionale, – è necessario ristabilire una “cabina di regia” funzionante e direttamente rispondente alle esigenze del territorio, con l’individuazione chiara dei soggetti che devono avere il ruolo di coordinare e stimolare la sua attuazione. Ma soprattutto va fatta chiarezza sulla governance di tutto il sistema per capire quali sono gli organismi deputati all’elaborazione e all’avvio dei bandi e dei processi di finanziamento delle aziende e dei progetti tramite le linee di credito e gli strumenti previsti dalla legge.”
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