Nel comune di Perdaxius c’è un’emergenza legata al medico di base. da più di quattro anni l’unico medico di famiglia del paese, dott. Ahmad Tarrab, è andato in pensione e i circa 1500 pazienti sono stati presi in carico dalla dottoressa Anna Carla Cadau e dalla dottoressa Lucia De Murtas, entrambi residenti in altri comuni. Dal primo di aprile anche la Cadau ha terminato il suo servizio per limiti di età lasciando in eredità tutti i suoi pazienti. A lamentare il disservizio, prima con una missiva all’assessore alla sanità Mario Nieddu poi pubblicato in un post sui social, il Colonnello dei Carabinieri in pensione ed ex sindaco del paese, Pietro Sabiu che scrive sull’unica dottoressa in servizio “la dottoressa Demurtas che in passato apriva anch’essa due volte la settimana l’ambulatorio, da molti mesi ormai quando si riesce a contattarla, pratica, chiamamola così, la telemedicina. I suoi pazienti, che sono la maggioranza, anziani e privi di automobile o di altri mezzi di trasporto sono quindi privi di assistenza medica. Il problema è quindi la nomina del medico di base titolare che stiamo aspettando ormai da troppi anni. Ho visto che qualche comune della Barbagia nelle stesse condizioni, forse perchè i sindaci si sono fatti sentire in modo più sensibile sono riusciti a risolvere il problema. Ma noi siamo il profondo sud e quindi ultimi in tutto.”
Ma non solo il medico di base è un problema per il sulcis “Basti pensare al problema dei vaccini : qui i vaccini si sono visti solo in televisione. Io ho una suocera di 93 anni e una sorella di 87, entrambe allettate, che di vaccini non hanno visto nemmeno l’ombra e la situazione è generalizzata. Eppure stamattina ho sentito una dichiarazione in televisione del Presidente della Regione che annunciava l’inizio delle vaccinazioni agli ultraottantenni. Gli suggerirei di farsi una gita nel nostro bellissimo Sulcis per rendersi conto di persona della situazione, Fortuna che qui i contagi sono abbastanza contenuti.”
Il problema era stato avanzato dall’ex ufficiale della benemerita anche alla Asl di Carbonia due anni fa ma non aveva avuto nessun riscontro. “Questo messaggio è stato inoltrato all’assessorato alla sanità della regione Sardegna il 30 marzo u.s. Per ora ho visto che lo hanno trasmesso da una direzione generale all’altra. Se la situazione non fosse drammatica si potrebbe dire che è comica perché due anni fa avevo inoltrato analoga richiesta alla direzione generale della ASL di Carbonia urp, nella totale indifferenza. Spero che chiunque avrà l’onore nel prossimo futuro di dirigere l’amministrazione del Paese si faccia carico della soluzione di questi gravissimi problemi che coinvolgono tutta la popolazione.”
Per correttezza di informazione abbiamo scritto all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, ma anche noi non abbiamo avuto fortuna (analoga situazione anche per l’articolo sullo screening oncologico) ma siamo certi che da qui a fine mandato elettorale una risposta ci arriverà.
Comment here