Per farsi un selfie, un turista in visita alla Gipsoteca di Possagno, nel Trevigiano, appoggiandosi alla statua di Paolina Borghese del Canova.
Un gesto gravissimo che il turista deve aver compreso bene, perché dopo il fatto è subito fuggito.
Il fatto è successo venerdì 31 luglio nel paese della Marca che diede i natali allo scultore, e che custodisce, nel museo della Fondazione presieduta da Vittorio Sgarbi, opere e calchi in gesso di valore inestimabile.
A dare notizia dell’incidente sono stati lo stesso Sgarbi e la direzione della Gipsoteca, che hanno sporto denuncia ai carabinieri di Castelfranco Veneto.
La statua danneggiata è l’opera in gesso servita al Canova per realizzare quella in marmo esposta alla Galleria Borghese di Roma. Dopo la morte dell’artista, il fratello Gianbattista Sartori, la portò nel Trevigiano.
Ora la statua verrà restaurata. Ma il presidente Sgarbi ha commentato così l’atto del “fuggitivo”: «Si tratta di un episodio clamoroso — afferma Sgarbi— che non viene da visitatori italiani, né da extracomunitari, ma da un incosciente turista austriaco che ha ritenuto di mettersi in posa per una foto di opportunità sedendosi sulla Paolina Borghese, spezzandole le dita del piede. Uno sfregio inaccettabile».
Nessun difetto da parte della sorveglianza che è intervenuta subito nonostante le opere siano tantissime. Ora la speranza è identificare l’uomo grazie anche alle immagini delle telecamere di sicurezza e ai dati registrati in base alle normative Covid.
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