Pellicanolibri compie il suo 31° anno come libreria (nasce come editrice a Catania nel 1976) pubblicando un corposo libro sulle origine storiche della mafia di un gruppo di docenti dell’Universitò di Catania con prefazione di Gastone Manacorda.
La storia inizia da lontano, quando a Messina opera Vincenzo Muglia, editore della Real casa ma anche tipografo e libraio. Pubblicherà Giovanni Pascoli (Il fanciullino, Primi poemetti, La mirabile visione). Distrutta la tipografia dal terremoto si trafserisce a Catania, in via Etnea come libraio editore continua a pubblicare (Capuana, De Roberto, Bottari, Pareti, volumi ristampati anche da Pellicanolibri).
Alla sua morte la libreria diventa del figlio Dante Muglia, sarà protagonista la moglie Maria e, a turno i figli Gaetano e Concetto Costa (detto Beppe).
Nel 1976, dopo alcune pubblicazioni come autore di guide, libri di temi e poesie con lo stesso Muglia, Beppe dà vita alla Pellicanolibri e oltre al libro citato pubblica alcuni autori stranieri poco noti in Italia: Arrabal (lo tradurrà pure), Gaston Bachelard, Gisèle Halimi, Manuel Vázquez Montalbán e tanti altri.
Intrappolato in una città (dove si dice che la mafia non c’è) evade diverse volte, finché non arriva Dario Bellezza, incontrato del 1977 e si convince a trasferirsi a Roma.
Raccontare le difficoltà ci vorrebbero troppi anni e non ne sarei capace, ma una certa attenzione arriva grazie al sostegno dello stesso Dario, di Moravia (del quale pubblicherà un racconto) e di tanti altri che finirà col pubblicare da Adele Cambria ad Anna Maria Ortese, Goliarda Sapienza, Arnoldo Foà per citare solo i più noti. I libri sono recensiti in Italia e negli Usa e sono presenti nelle principali biblioteche universitarie di tutto il mondo.
La frana avviene in due tempi: fallisce il distributore (Commissionaria Editori) trascinandosi dietro Savelli e Feltrinelli che riescono a recuperare dallo Stato, mentre Pellicanolibri distribuita insieme non sa né ha i mezzi neanche di recuperare i libri. La seconda parte è che l’on. Giuliano Amato che si inventa la “Giacenza magazzino”, una tassa iniqua e assurda che mette insieme carta (libri invenduti, straccia ormai) a gioielli e, quindi, si preleva da sé venti milioni di vecchie lire.
Nel frattempo grazie al sostegno di Maria Muglia nel mese di giugno del 1992 verrà aperta con lo stesso nome in Via Gattico a Roma (nel quartiere Casalotti) la Libreria, meravigliando molti della scelta (anche in un vicolo stretto) di uno spazio così grande in un quartiere privo di scuole superiori, cinema, biblioteche, spazi giochi insomma dove ancora molti allevatori e contadini svolgevano la gran parte di attività.
Con enormi fatiche, superando debiti, sostenuta dalla gran parte di editori che ne riconoscono nome, serietà e valori arriverà ai nostri giorni con un pizzico o una tonnellata di soddisfazioni.
Nel frattempo il quartiere è cambiato (mancano ancora cinema, biblioteche scuole superiori) è certamento aumentato il numero dei lettori, con la sistemazione delle strade è anche divenuto più facile raggiungerci.
Nel 1997 con l’ultimo libro di Luce D’Aramo si chiude la stagione editoriale (salvo qualche piccolo caso) e inizia a prendere corpo la presenza del figlio Dante, anche nella organizzazione di centinaia di incontri che vedranno la partecipazione della grand parte degli scrittori, poeti e musicisti italiani e stranieri.
Sarebbe più facile indicare chi non c’è stato (Sgarbi ad esempio).
Per alcune grandi manifestazioni ci siamo organizzati dell’adiacente in piazza Ormea
Si istituisce un premio per i giovani (subito imitato da gelosi di quartiere se ne aggiungono altri due) ma il Premio Pellicanolibri, seppure con interruzioni (consegnato per la prima volta ad Alberto Moravia e Dacia Maraini a Sezze romano) e luoghi diversi continua sino ad oggi approfittando ogni qual volta di premiare alla carriera e a giovani talenti del mondo dell’arte.
L’ultima edizione è stata nel gennaio di quest’anno premiando i poeti albanesi Uke ed Era Buçpapaj e i musicisti Marcos Vinicius e Nicola Alesini, con grande presenza di pubblico.
Si aggiunge a quanto già scritto una serie di incontri con bambini e ragazzi che incontrano autori come Lia Levi o Marco Cinque per parlare di diritti, tragedie e guerre che non smettono mai di incidere sulle nostre vite e parlarne con i più piccoli, spesso silenti e impauriti è il minimo che si possa fare per allontanare loro incubi e paure,
La libreria gestita oggi da Dante Costa si avvale delle preziose collaborazioni dei figli Andrea e Giulia e della moglie Simonetta.
Ecco spiegato in poche righe da Muglia (1900) a Pellicanolibri (età presente) da Messina a Roma oltre un secolo di cultura.
link utili
https://it.wikipedia.org/wiki/Pellicanolibri
https://en.wikipedia.org/wiki/Pellicanolibri
https://www.pellicanolibri.com/
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