Paulo Fonseca, Pellegrini e tutta la squadra. Il capro espiatorio per la figuraccia di ieri sera contro lo Spezia è stato Gianluca Gombar. Per molti un nome quasi sconosciuto, ma si tratta del team manager della Roma, già salito alle cronache in occasione dell’errore nella composizione della lista contro il Verona per quanto riguarda il nome di Diawara.
Un errore grossolano che costò un punto alla Roma e che pagò in prima persona l’allora segretario Pantaleo Longo.
Stavolta per Gombar non ci sono alibi, anche se l’errore va condiviso con Fonseca. Minuto 95: la Roma ha già fatto quattro cambi, vengono espulsi Pau Lopez e Mancini e Fonseca si prepara a far entrare Fuzato e Ibanez, che prenderanno rispettivamente il posto di Cristante e Pedro. Sei sostituzioni, per il regolamento non si può. Pellegrini lo fa notare anche a Gombar (“Gianluca, è il sesto”, gli dice), lui parla con il quarto uomo e poi dà l’ok tra lo stupore di Fonseca e della squadra. Il finale è noto: la Roma avrebbe perso a tavolino una partita che aveva già perso in campo.
Per Gombar è arrivato il momento della gogna sui social, che non va tollerata in alcun modo a prescindere dall’errore. Tantissimi gli insulti sulla bacheca Instagram del team manager. Dopo poche ore Gombar chiude l’account pubblico rendendolo privato e quindi disponibile solo ai suoi follower e oggi dovrà rispondere ai Friedkin di un errore mai visto che potrebbe costargli il posto.
Portato a Trigoria dal padre Guido, amico di Pallotta dai tempi dell’università e capo della sicurezza, Gianluca Gombar ha svolto due anni di apprendistato sotto la guida di Morgan De Sanctis per poi prenderne il posto alla fine della scorsa stagione. Ma la sua prima “gaffe” arrivò già nel luglio del 2017, quando in occasione della tournée romanista negli Stati Uniti, la squadra rimase in aeroporto per oltre tre ore a causa di un problema burocratico. “Manolo dove sei, guarda dove siamo e a che ora. Per favore, torna”, scrisse su Instagram Juan Jesus, chiedendo aiuto al precedente direttore organizzativo Manolo Zubiria. Un mese dopo una scena simile, con la Roma stavolta costretta ad aspettare l’aereo “solo” per trenta minuti, alla vigilia dell’amichevole col Celta Vigo e i tanti sfottò dei giocatori.
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