Il 17-18-19 settembre si è tenuto l’evento che ha coinvolto poeti da tutto il mondo
Le parole possono innescare dei meccanismi potenti. Possono gettare ponti tra le persone, ma possono anche erigere dei muri; possono essere veicolo di rabbia o di speranza, in rapporto alle sfumature, al clima e al contesto del momento. Non è un caso se “Parole a(r)mate”, l’incontro internazionale di poesia realizzato a Bisceglie il 17, 18, 19 settembre, prende il suo nome dall’omonima raccolta poetica edita da PellicanoLibri. “In scena” i “pellicani”, autori e autrici che hanno preso parte al progetto con i loro componimenti. Una tre giorni, non per i like ma per gli abbracci, come sostenuto dall’ideatore, il direttore artistico e regista Beppe Costa.
L’arte che fa suonare le corde più profonde, creando unione, abbattendo le barriere. Parole di diverse lingue si sono incontrate in un comprendersi che non ha avuto bisogno di traduzioni (pur se attive): è bastato il solo sentirsi, a volte, guardando negli occhi le persone. Solo quello. Tre serate così.
La prima serata, “Corde di vita”, è stata all’insegna della musica, con il maestro della chitarra Marcos Vinicius, incantatore di pubblico che, dopo alcuni brani eseguiti in solo, è stato accostato dal flauto traverso e voce di Marzia Pedone che in seguito ha diretto in modo magistrale il New Chorus. Una location suggestiva e gremita di persone, la Cattedrale di Bisceglie, ha incastonato un evento prezioso come una perla.
Lunedì 18 si è entrati nel vivo della poesia, con le letture degli ospiti nazionali e internazionali, al Chiostro del Museo Diocesano. La prima parte dell’evento ha visto leggere: Marcello Aslan, Era Buçpapai (ottima interprete per la serata), Ukë Zenel Buçpapai, Sara Capoccioni, Marco Cinque, Daniela Dante, Vito Davoli, Graziella De Cillis, Maria Giulia Dell’Oglio, Nicola De Matteo, Roberta De Tomi, Zaccaria Gallo, Andrea Giuli. Ad accompagnarli, la chitarra del maestro Vinicius, capace di sintonizzarsi fin dal primo verso con l’anima del poeta. Nella seconda parte dell’evento è stata la volta del danese Poul Lyngaard Damgard e del vietnamita Nguyen Ching Trung. Le letture nella lingua madre hanno lasciato tracce di suggestione nel pubblico. Hanno poi letto altri autori nostrani, Simone Principe e Antonella Lucrezia Puddu che hanno passato il testimone della poesia a un altro ospite illustre di origini albanesi, ma ormai stanziato a Parigi, Luan Rama.
La seconda serata si è conclusa con un omaggio alla cultura biscegliese, grazie ai versi in vernacolo portati sulla scena da Nicola Ambrosino: un momento di colore locale che ha impreziosito il carattere internazionale dell’incontro, creando un ulteriore ponte tra le culture. A seguire, l’esibizione dell’Antica Barberia del Corso: un tripudio armonico che ha fatto battere le mani al pubblico, rievocando le sonorità ancestrali del Mediterraneo. Sono stati inoltre consegnati agli ospiti gli attestati di partecipazione dell’Ordine Equestre dal Sacro Sepolcro.
Martedì 19 la poesia è tornata in scena al castello svevo; ma è stato soprattutto il momento della consegna dei riconoscimenti a persone ritenute meritevoli negli ambiti artistici di riferimento. Alcuni cambiamenti di programma obbligati, hanno portato in scena Beppe Costa, patron fondatore della storica casa editrice di PellicanoLibri che ha introdotto gli ospiti, con un bis di letture. La musica del maestro Vinicius ha ancora una volta creato un momento di magica attesa, precedendo il conferimento del primo “Premio alla Carriera” tra quelli previsti. Marco Cinque, giornalista e penna versatile e sensibile, ha illustrato i progetti umanitari di cui, negli anni, si è fatto promotore, a favore dei carcerati e contro la pena di morte. In particolare, l’impegno a favore dei bambini della Palestina, vittima di una situazione tragica, con Gazzella Onlus.
Nella serata si è esibita Denise Del Giglio, dando un saggio del suo pregiato talento e per questo premiata in precedenza per la categoria “Giovane Talento”. Il riconoscimento di questa edizione è stato attribuito a Roberta De Tomi, per la narrativa. La scrittrice ha letto un brano tratto dal romanzo “Alyssa, l’ultima sirenetta” che con “Alice nel labirinto” (DAE) rappresenta la doppietta dei retelling nati da un forte studio su Lewis Carroll e Hans Christian Andersen.
“Premi alla Carriera” targati PellicanoLibri, sono andati ai veterani della cultura, Nguyen Chig Trung e Luan Rama.
Chi Trung è riconosciuto come uno dei più grandi poeti viventi vietnamiti, con all’attivo opere di alto livello e la partecipazione a festival nazionali e internazionali. Potente l’Elegia al futuro poeta che ha impressionato il pubblico.
Luan Rama, una produzione letteraria ampissima, si è distinto anche per gli incarichi in ambito diplomatico, oltre che per quelli culturali. Anche per questo grande ospite, la lettura inclusa nelle “Parole a(r)mate” ha lasciato un segno forte.
Un plauso al pianista Carlo Ficco, che ha steso ai poeti un tappeto musicale perfetto.
L’ultima serata si è conclusa con i saluti e gli abbracci.
“Parole a(r)mate” ha visto la presenza delle autorità locali: il Sindaco Argelantonio Angarano, l’Assessore Avvocato Antonio Belsito, l’Assessore Avvocato Onofrio Musco, l’Assessore Dottoressa Tota.
Per l’Ordine Equestre del Sacro Sepolcro: Don Giuseppe Abbascia’, Pasquale Stipo, Nico Dell’Orco.
La realizzazione degli eventi è stata resa possibile dal Comune di Bisceglie, Ordine Equestre del Sacro Sepolcro, Presidio del Libro e Circolo dei Lettori di Bisceglie. Nell’organizzazione: Marco Cinque, Vito Davoli, Graziella De Cillis, Federica Passarelli, Marco Bonserio.
Sulla scena si è concretizzato il potere dell’arte, attimi sospesi in cui si spera di dipingere scenari nuovi. Forse solo la poesia (ma anche l’arte, quella vera e pura) rappresenta la parentesi sospesa nella realtà piena di conflitti, parla davvero e unisce. Sarebbe bello che questa parentesi non si chiudesse mai.
di Roberta De Tomi
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