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Papa Francesco: “Il dialogo è l’ossigeno della pace, infantile la logica delle armi”

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CITTA’ DEL VATICANO – Il dialogo è “l’ossigeno della pace”, di cui il mondo ha estremo bisogno soprattutto oggi, alle prese con una serie di conflitti che lo insanguinano. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro, nel corso del quale ha spiegato ai fedeli il senso del suo 39esimo viaggio apostolico internazionale “Dialogo, incontro e cammino”.

Queste le parole usate dal pontefice per spiegare il suo viaggio: “Il Bahrein, un arcipelago formato da tante isole, ci ha aiutato a capire che non si deve vivere isolandosi, ma avvicinandosi. Lo esige la causa della pace, e il dialogo è ‘l’ossigeno della pace’, anche nella pace domestica, se fate una guerra tra marito e la moglie e poi si deve andare avanti. Quasi sessant’anni fa il Concilio Vaticano II – ha ricordato Francesco – parlando della costruzione dell’edificio della pace, affermava che ‘tale opera esige che gli uomini dilatino la loro mente e il loro cuore al di là dei confini della propria nazione, deponendo ogni egoismo nazionale ed ogni ambizione di supremazia su altre nazioni, e nutrendo invece un profondo rispetto verso tutta l’umanità, avviata ormai faticosamente verso una maggiore unità'”.

“In Bahrein ho avvertito questa esigenza e ho auspicato che, in tutto il mondo, i responsabili religiosi e civili sappiano guardare al di fuori dei propri confini, delle proprie comunità, per prendersi cura dell’insieme. Solo così – ha poi aggiunto Papa Francesco – si possono affrontare certi temi universali, come la dimenticanza di Dio, la tragedia della fame, la custodia del creato, la pace. In questo senso il Forum di dialogo, dal titolo ‘Est e Ovest per la coesistenza umana’, ha esortato a scegliere la via dell’incontro e a rifiutare quella dello scontro”.

“Quanto bisogno ne abbiamo di incontrarci! Penso alla folle guerra di cui è vittima la martoriata Ucraina, e a tanti altri conflitti – ha concluso Francesco – che non si risolveranno mai attraverso l’infantile logica delle armi, ma solo con la forza mite del dialogo. Pensiamo alle guerre che durano da anni, la Siria più di dieci anni, pensiamo ai bambini dello Yemen, al Myanmar. Le guere distruggono l’umanità, distruggono tutto”.

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