CITTA’ DEL VATICANO – “Grazie a tutti coloro che nei giorni del ricovero al Policlinico Gemelli mi hanno manifestato affetto, premura e amicizia e mi hanno assicurato il sostegno della preghiera. Questa vicinanza umana e spirituale è stata per me di grande aiuto e conforto. Grazie a tutti, grazie a voi, grazie di cuore”. Così Papa Francesco da piazza San Pietro per l’Angelus dopo le dimissioni dal Policlinico Gemelli.
Bergoglio poi aggiunge: “Annunciare Dio vicino è invitare a pensarsi come un bambino, che cammina tenuto per mano dal papà: tutto gli appare diverso. Il mondo, grande e misterioso, diventa familiare e sicuro, perché il bambino sa di essere protetto. Non ha paura e impara ad aprirsi: incontra altre persone, trova nuovi amici, apprende con gioia cose che non sapeva e poi torna a casa e racconta a tutti quello che ha visto, mentre cresce in lui il desiderio di diventare grande e di fare le cose che ha visto fare dal papà. Ecco perché Gesù parte da qua, ecco perché la vicinanza di Dio è il primo annuncio: stando vicini a Dio vinciamo la paura, ci apriamo all’amore, cresciamo nel bene e sentiamo il bisogno e la gioia di annunciare”.
“Con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. Sembra che il mare fosse calmo”, ha affermato al termine dell’Angelus, ricordando che il prossimo 20 giugno ricorre la giornata mondiale del rifugiato promossa dalle Nazioni Unite. “Rinnovo la mia preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie”, ha aggiunto.
Quindi le sue parole per “la martoriata Ucraina che soffre tanto” e “per i giovani studenti vittime del brutale attacco contro una scuola dell’Uganda. Questa lotta, questa guerra dappertutto. Preghiamo per la pace”.
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