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Oristano: operazione “Immobil Crack”. La GdF arresta imprenditori e loro prestanome per reati fallimentari, societari e tributari. Sequestri in tutta l’isola

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Il 16 ottobre la Guardia di Finanza ha arrestato e condotto in carcere due imprenditori, di 73 e di 61 anni, e un loro presunto prestanome, di 56 anni. Un altro dei presunti prestanome, anch’esso destinatario della misura detentiva, è recentemente deceduto.

L’attività nasce da una verifica fiscale condotta nel 2018 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Oristano nei confronti di una società che gestiva alberghi e ristoranti con sede legale in Villasimius e sede amministrativa a Sassari, facente capo agli imprenditori arrestati.

Dagli esiti della verifica fiscale sono emersi indizi di un sistematico omesso versamento delle imposte dovute all’Erario per un totale complessivo di oltre 3 milioni di euro e il presunto mancato ripianamento di mutui bancari per circa 2,8 milioni di euro, oltre ad ipotesi di debiti non onorati nei confronti di altri soggetti. Inoltre, tale modus operandi sarebbe proseguito, con operatività in tutta l’Isola, almeno dall’anno 2008 mediante una galassia di società, complessivamente circa trenta, che sarebbero riconducibili sempre alle stesse persone ovvero ai loro prestanome e sarebbero state di volta in volta costituite, “svuotate” e destinate al fallimento.

Il ruolo dei presunti “prestanome” sarebbe emerso anche in virtù di alcune scritture private rinvenute all’atto delle perquisizioni, nell’ambito delle quali gli interessati attestavano che le quote in loro possesso erano, effettivamente, di proprietà esclusiva dei suddetti imprenditori ai quali avrebbero dovuto essere intestate “a loro semplice richiesta, senza che nulla mi sia dovuto”. In qualche caso, il prestanome avrebbe avuto un ruolo esclusivamente “cartolare”. Tra i prestanome figurerebbero anche i due figli di uno degli imprenditori, denunciati all’A.G.

Al termine delle indagini, per le anzidette condotte perpetrate nel tempo sono stati contestati agli interessati, in concorso tra loro, i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, la bancarotta semplice, il falso in bilancio con mancato pagamento delle imposte e la turbata libertà degli incanti, posto che avrebbero interferito, in varie occasioni, con il regolare svolgimento delle aste giudiziarie alle quali avrebbero indebitamente partecipato allo scopo di riacquisire beni in precedenza escussi nei loro confronti.

Proprio in quest’ultimo contesto rientrerebbe la vicenda del “Teatro De Candia” di Ozieri, acquistato nell’anno 2001 mediante la stipula di un mutuo regionale di oltre mezzo milione di Euro successivamente non onorato, con conseguente procedura esecutiva e vendita all’asta del bene di cui, tuttavia, è risultato aggiudicatario sempre uno degli stessi imprenditori. Operazione, quest’ultima, che secondo gli accertamenti dei finanzieri sarebbe risultata prodromica al tentativo di reimpiegare l’immobile in altre operazioni illecite.

Tra le numerose operazioni finite sotto la lente d’ingrandimento, peraltro riguardanti una molteplicità di settori commerciali, ma che evidenziano costantemente il medesimo modus operandi, rientrano:

– la costituzione di una società di assicurazioni che, pur riscuotendo i premi dai clienti avrebbe sistematicamente omesso di versarli alla Compagnia Assicurativa, per un importo complessivo che supera il milione di Euro;

– più di recente, nell’anno 2022, la stipula di un contratto di locazione di significativo importo con un importante player europeo nel settore turistico (comunque estraneo ai fatti) per la gestione di un villaggio vacanze e di un hotel in provincia di Cagliari attraverso una società appositamente costituita. Questa avrebbe, a sua volta, “ereditato” il bene per un importo irrisorio da altra azienda sempre agli stessi soggetti riconducibile, qualche giorno prima del fallimento di quest’ultima.

L’evasione fiscale perpetrata negli anni ammonterebbe a diversi milioni di euro così per le somme che sarebbero state sottratte agli assetti societari di cui gli interessati si sarebbero indebitamente impossessati.

In relazione al protrarsi dell’attività criminosa, ravvisando il pericolo di reiterazione del reato, il GIP ha emesso le misure cautelari personali. Inoltre sono state sequestrate una serie di immobili tra i quali: il  “Teatro De Candia” di Ozieri, alcuni appartamenti ubicati a Cagliari e Villasimius, terreni e casolari ubicati a Pattada, Elmas, Settimo San Pietro e Serdiana in provincia di Cagliari.

Fonte: comunicato stampa

 

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