La conferenza indetta dai sindaci del Sulcis Iglesiente lo scorso 28 maggio contro l’organizzazione sanitaria territoriale, continua a disvelare aspetti dubbi sulla reale motivazione per cui è stata organizzata. A riferirlo in una nota è proprio l’OPI (Ordine professioni infermieristiche) di Carbonia Iglesias, che per mano del suo presidente, Graziano Lebiu, scrive di essere stati “inopinatamente esclusi dalla conferenza stampa di Sindaci, che aveva invece contribuito a proporre e sviluppare per dibattere pubblicamente, nella Fase 2 CoViD19, dei temi della sanità che continuano ad affliggere il territorio e le risposte ai cittadini e che non sono meno impattanti, per la loro salute, degli esiti epidemiologici dell’infezione del secolo.”
ESCLUSI PER MOTIVI POLITICI
Da quanto esposto dall’ordine emerge una chiara intenzione politica nel voler escludere dal dibattito un’importante organizzazione del settore sanitario “Premesso che non è consentibile a nessuno dei sindaci dei 23 Comuni del Sulcis Iglesiente di porre veti al contributo promotore, trasversale, pubblico, autorevole e competente dell’Ordine degli Infermieri Carbonia Iglesias che negli anni ha realizzato attività che vanno nell’interesse di tutti e non della convenienza politica ad orologeria a dibattere di sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale, a Carbonia e ad Iglesias e ovunque necessario il nostro contributo, riteniamo indispensabile esprimere forte disappunto per la limitazione della libera espressione del pensiero della rappresentanza professionale quando a dibattere di questione sanitarie nel loro complesso.”
Un evidente disegno elettorale a discapito della salute dei cittadini a cui dovrebbero essere date delle risposte chiare, specialmente in un periodo di grande crisi sanitaria e economica. “Contrapporre alle criticità del Servizio Sanitario Nazionale considerazioni e finalità di chiaro richiamo elettorale da parte di alcuni, – prosegue Lebiu – è una aberrazione fuori tempo e fuori luogo che in questo momento poteva essere evitata, che doveva essere prevista e quindi contenuta, e che non porta alcun concreto miglioramento al bisogno delle comunità civiche soprattutto più fragili, disabili, croniche, anziane di avere riorganizzata e riqualificata la nostra sanità, superate le chiusure, i trasferimenti, le sospensioni, il depotenziamento di servizi sanitari ospedalieri e territoriali, di percepire e toccare con mano fruibili risposte prestazionali e specialistiche e rese da professioni sanitarie mediche, infermieristiche, tecniche e di supporto adeguate nel numero e presenti in tutti gli ambienti di lavoro che insistono nell’ambito delle strutture della ASSL Carbonia.”
I DUBBI
La Sindaca di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, durante la conferenza nel suo discorso introduttivo aveva tenuto a specificare l’apporto importante dell’OPI nel promuovere il dibattito, di contro gli altri sindaci non si sono espressi direttamente sull’argomento, resta quindi l’incognita di chi abbia voluto boicottare l’ordine per scopi puramente politici.
“I processi di riordino e di riforma del SSR sono notoriamente una corsa ad ostacoli con diverse responsabilità ai diversi livelli a secondo degli impedimenti via via da superare: nessuno degli attori istituzionali aventi causa siano essi primi cittadini, assessori, direttori generali, commissari straordinari, governatori, presidenti di Ordini Professionali può chiamarsi fuori dal concorso a realizzare le condizioni migliori possibili, – conclude Lebiu – tra tutte le sensibilità, per la migliore sanità possibile in funzione SOLO dell’effettiva garanzia ai cittadini tutti di cui all’art. 32 della Costituzione.”
Comment here