Il ritorno dell’Oncoematologia pediatrica e del Centro trapianti midollo osseo all’ARNAS “Giuseppe Brotzu” di Cagliari è un passo importante, dopo tre anni di battaglie, per garantire una migliore qualità assistenziale a bambine e bambini. Ma non basta. C’è un’altra ineludibile richiesta per un’indispensabile salvaguardia della vita dei più piccoli, in Sardegna deve essere attivata una Terapia Intensiva pediatrica. Il percorso è appena iniziato ma vedrà unite, pur nei diversi ruoli, l’ASGOP (associazione dei genitori oncoematologia pediatrica) presieduta da Francesca Ziccheddu e Carla Puligheddu Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Tasselli importanti nella prospettiva di realizzare un autentico polo pediatrico regionale con tutte le figure professionali per un approccio multidisciplinare alla vita e alla salute di pazienti da 0 a 18 anni.
Sono stati questi i temi principali di cui si è discusso nel corso dell’incontro “Salvaguardia della salute e qualità della vita dei/delle minori”, promosso dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV” nell’ambito del progetto “Il Martedì di SDR”, coordinato da Maria Grazia Caligaris.
“Sono stati necessari 3 anni – ha detto Francesca Ziccheddu, dopo l’intervento introduttivo di Rina Salis Toxiri, vice presidente di SDR – per far prevalere il buon senso e riportare l’Oncoematologia nel seno del “Brotzu. Un lungo e faticoso braccio di ferro che purtroppo ci ha costretti a ricorrere alla procura della Repubblica. Ora che il percorso è avviato alla riorganizzazione dell’intero servizio i familiari si sentono più protetti e guardano con maggiore fiducia alle cure dei figli anche se riattivare le procedure richiede un grande sforzo da parte di tutti perché si riparte da zero, dopo un periodo disastroso, e non è facile. La Sardegna però non può continuare a ricorrere agli elicotteri quando una creatura ha necessità di salvaguardare la propria vita. Ecco perché riteniamo improcrastinabile un reparto di Rianimazione Pediatrica per tutti i bambini e le bambine, in attesa e con la speranza di un vero e proprio polo pediatrico regionale”.
“E’ vero – ha sottolineato la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Carla Puligheddu – che il direttore sanitario del “Brotzu” ha garantito che c’è un progetto per destinare 4 stanze alla rianimazione pediatrica, ma è necessario almeno un anno. E’ evidente quindi che la richiesta per dare alla Sardegna una Terapia Intensiva è condivisibile perché riguarda tutti i piccoli pazienti. E’ anche vero che purtroppo sono numerose le falle del sistema sanitario e quello pediatrico non vive un momento positivo. Mancano i pediatri, le neuropsichiatrie infantili a Cagliari e a Sassari sono in grave difficoltà, il lungo periodo di DAD ha determinato il proliferare di disturbi tra le/gli adolescenti. L’uso di sostanze psicotrope e di medicinali ha aggravato il quadro e la realtà è preoccupante. La salute dei più piccoli deve diventare una priorità perché ne va del futuro dell’intera società sarda”.
Gli appuntamenti del “Martedì di SDR” prevedono il 23 gennaio il dibattito “CPR: reclusi in attesa di reato” con l’avv.ta Rosaria Manconi e Francesca Mazzuzzi, referente per la Sardegna di LasciateCIEntrare. Il 30 gennaio invece verrà presentato il libro di Andrea Pubusa “Nel Segno di Lussu”.
Fonte: comunicato stampa
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