Olivano Locatelli, direttore sportivo un tempo di Fabio Aru ha parlato del Cavaliere dei Quattro Mori come riportato da quibicisport.it. Al riguardo ha affermato: “Fabio Aru è un professionista con P maiuscola: chi lo ha denigrato in questi anni ha fatto un grossissimo errore di valutazione che dimostra quanta pochezza umana, purtroppo, ci sia al giorno d’oggii. Eppure c’è chi, senza aver mai praticato il ciclismo, gli dà dello scansafatiche, questo è inaccettabile.
Locatelli si è poi soffermato su due parole chiave, fiducia e rispetto: “Fabio non è un lazzarone, un poco di buono non dedito alla sua professione: come possono anche solo averlo pensato le stesse persone che lo tifavano?. Ha sempre fatto tutto ciò che doveva nei minimi dettagli, andando ben oltre le tabelle di allenamento: Fabio è un professionista maniacale, ha rinunciato a tutto per il ciclismo persino al concedersi un dolce. Trovo tremendamente squallido il trattamento che gli è stato riservato”.
Sono tanti i sostenitori di Fabio Aru che sperano nel ritorno sui suoi passi e che possa continuare a correre. Al riguardo riportiamo uno stralcio delle dichiarazioni di Locatelli: “Fabio è un uomo maturo, con la testa sulle spalle: se ha preso questa decisione lo ha fatto ponderando bene sia i pro che i contro. Nulla toglie che potrebbe tornare indietro sui suoi passi. Può dare ancora tanto al ciclismo: uno come lui ha almeno altri 5,6 anni davanti per tornare a recitare un ruolo da protagonista nelle grandi corse a tappe. L’ultima parola spetta a lui ma le persone che lo hanno offeso in queste stagioni sfortunate è bene che tengano a mente che Fabio Aru può fare ancora tanto e che non è un corridore finito ma un professionista che può tornare a brillare”.
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