La maggior parte delle piazze e dei palazzi si sono tinti di viola come gesto di sostegno per le persone colpite da fibromialgia. Anche Papa Francesco, dal carcere Regina Coeli, esprime vicinanza: “Saluto le persone affette da fibromialgia. Esprimo la mia vicinanza a auspico che cresca l’attenzione a questa patologia a volte trascurata“.
Si tratta di una condizione che provoca forti dolori diffusi in tutto il corpo, specie schiena e cervicale, affaticamento per compiere semplici azioni, insonnia, difficoltà a concentrarsi e disturbi d’ansia. La patologia colpisce quasi 2 milioni di italiani, soprattutto donne con un’età media di 40 anni. Questa patologia però rimane ancora semi-sconosciuta, perché appena un italiano su tre capisce di cosa si tratta e solo in un caso su due la malattia riceve una diagnosi.
I dati
La fama della patologia non è accompagnata da una corretta informazione: un italiano ogni 10 riesce a darne una descrizione appropriata. Si conosce come malattia dai “forti dolori” o “che colpisce i muscoli”. C’è una forte differenza di genere: le donne dai 34 ai 45 anni e con titolo di studio alto, rispetto agli uomini, conoscono la malattia. Nella fattispecie è solo un uomo su 4 a conoscere la fibromialgia e il livello di conoscenza crolla tra gli over 54 e i meno scolarizzati.
Le fonti di informazione da cui si prende consapevolezza sono la televisione (42%), il passaparola (26%) giornali quotidiani e internet (16%). Il medico, di base o specialista, é ritenuta la fonte più affidabile per raccogliere notizie sulla fibromialgia (39%), seguito dalla televisione con il 27% e internet con il 20%.
Sindrome
La fibromialgia non è riconosciuta come malattia cronica. Lo spiega meglio ad AdnKronos Piercarlo Sarzi Puttini, direttore dell’Uoc di Reumatologia Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e presidente dell’Associazione italiana sindrome fibromialgica (Aisf-Odv): “Innanzitutto, si tratta di una sindrome, in quanto caratterizzata da un insieme di sintomi. La peculiarità è la presenza di un dolore muscolo scheletrico diffuso da almeno tre mesi. Dal 2010 in avanti rilevano altri 3 segni cardinali: alterazione del sonno, stanchezza sia mentale che fisica e disturbo neurocognitivo. A questi sintomi cardinali, si associano anche aspetti di tipo psico-affettivo come ansia e depressione“.
Diagnosi
“Da una parte individuiamo le aree in cui il paziente percepisce il dolore. Le aree complessivamente sono 19 e il paziente con una crocetta segna se è presente o assente. Il secondo è un punteggio di sensibilità di sintomi. La somma di questi e quelli precedenti va da 0 a 31 e indica l’eventuale diagnosi e la severità di malattia. La diagnosi è difficile perché manca un criterio biochimico: bisogna ascoltare il paziente, raccogliere la sua storia clinica in relazione ai sintomi e valutare clinicamente”.
La diagnosi della malattia é effettuata da un reumatologo, seguito dal medico di base e altri specialisti.
Cura
Ad oggi non esiste un farmaco in grado di guarire la fibromialgia. Si interviene con il trattamento del sintomo, in relazione al quale ogni paziente può avere una risposta soggettiva e non definitiva. “La malattia ha severità differenti ci sono alcuni casi per cui un semplice analgesico può bastare. A volte, invece, dobbiamo usare più farmaci. Efficaci sono alcune molecole che modificano i neurotrasmettitori del sistema di percezione del dolore, come antidepressivi e anticonvulsivanti, oppioidi a basso dosaggio, cannabinoidi, sedativi e acetilcarnitina, utile sia per l’energia muscolare che su aspetti depressivi e percezione del dolore“.
Sport e alimentazione
“È necessario poi seguire anche trattamenti non farmacologici: per prima cosa il fitness. Avere una buona forma fisica e nutrirsi in maniera corretta è fondamentale. Da non trascurare infine l’aspetto psicologico, come problemi di disturbi post traumatici da stress che vanno analizzati e corretti con terapie terapeutiche comportamentali”.
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