Riportiamo la nota stampa del Consigliere Regionale Fabio Usai (PSd’AZ) in merito ad una proposta di unione territoriale – Sulcis Iglesiente – per promuovere, monitorare e stimolare la progettazione e la spesa delle risorse del “NEXT GENERATION EU” e del “JUST TRANSITION FUND”.
“Il Sulcis Iglesiente è, allo stesso modo di tutta la Sardegna e dell’intera nazione, a un bivio epocale: a fronte di una situazione economico-sociale impietosa, soprattutto negli ultimi tempi si sono aperte delle importanti opportunità per provare a invertire la tendenza negativa che dal 2009, progressivamente, ha visto il territorio deindustrializzarsi e impoverirsi sotto tutti i punti di vista. Tra esse, a pieno titolo, quelle potenzialmente finanziabili con le risorse del ‘Next Generation EU’, del ‘Just Transition Fund’ (per la transizione energetico-ecologica del polo industriale) ma anche della rimodulazione dei fondi residui del ‘Piano Sulcis’.
Attualmente, purtroppo, non siamo ancora pronti per cogliere in pieno le sfide inerenti il reperimento, la rimodulazione, programmazione, pianificazione e spendita di queste ingenti risorse. Il territorio, debilitato negli strumenti di rappresentanza politico-istituzionale territoriale, procede in ordine sparso e talvolta nemmeno procede. Non esiste a oggi, infatti, una sinergia tra i principali attori istituzionali, politici e sociali, propedeutica all’elaborazione di una visione comune di ciò che dovrebbe essere realizzato nel territorio per rilanciarlo sotto gli aspetti infrastrutturale, economico e occupazionale.
In altre parole, il Sulcis Iglesiente non riesce a tradurre le proprie necessità, esigenze, peculiarità e i propri punti di forza, in piattaforme di rivendicazione e proposte progettuali da far valere nei livelli istituzionali superiori dei governi regionale e nazionale. Questo deficit di rappresentanza è pericolosissimo in quanto si rischia innanzitutto di perdere importanti risorse finanziarie e successivamente di non promuovere un’adeguata programmazione e pianificazione delle risorse assegnate, realmente rispondente alle esigenze concrete e impellenti del territorio.
In prospettiva l’attuale ricostituzione delle province, tra cui a pieno titolo quella di ‘Carbonia-Iglesias’, potrebbe supplire perlomeno in linea generale a questo deficit. Ma in attesa dell’entrata a regime dei nuovi enti intermedi, viste anche le impellenti scadenze per l’accoglimento delle opportunità sopraelencate, è indispensabile mobilitarsi e organizzarsi. Perciò già dalle prossime ore intensificherò le interlocuzioni con tutte le altre forze istituzionali, politiche e sociali del territorio affinché si identifichino dei percorsi che portino alla strutturazione di tavoli di confronto ed elaborazione di una piattaforma di rivendicazioni e proposte da presentare ai livelli sovraordinati dei governi regionale e nazionale e, soprattutto, in prospettiva, propedeutici alla creazione di un organismo sovracomunale che avochi a se (ad esempio tramite lo strumento dell’Unione dei Comuni) il compito di monitorare e stimolare l’attuazione dei processi di investimento delle risorse economiche previste dai sopracitati (‘Next Generation EU’, ‘Just Transition Fund’, rimodulazione fondi ‘Piano Sulcis’) processi di finanziamento, investimento, infrastrutturazione e riconversione produttiva del territorio.
Il tempo è poco e, come già denunciato dall’organizzazione sindacale della Cgil nelle sue articolazioni confederale e di categoria, bisogna fare in fretta”.
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