ORISTANO – Sono due fiocchi azzurri ad aver segnato la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo all’ospedale San Martino di Oristano. Qui l’ultimo nato del 2022 è stato Daniele, venuto al mondo alle 22.00 del 31 dicembre, appena due ore prima dell’inizio del conto alla rovescia, mentre il primo nato del 2023, Francesco, si è fatto attendere fino alle 23.43 del 1 gennaio per poter essere finalmente abbracciato da mamma e papà e affidato alle coccole del personale del punto nascita.
Nel 2022 sono stati 440 i parti effettuati al San Martino, il 18% dei quali cesarei, in linea con gli standard di indicati da Agenas. Oltre al contenimento del numero dei cesarei, il reparto favorisce inoltre il parto naturale nelle donne che hanno avuto un precedente taglio cesareo. La provincia di Oristano registra il più basso tasso di natalità d’Italia (4,9 nati all’anno ogni mille abitanti) e una delle più alte età medie delle madri (oltre 33 anni).
Si tratta di un trend ormai consolidato da anni a cui, tuttavia, il dinamico punto nascita dell’ospedale San Martino di Oristano, risponde con una gamma di servizi e di iniziative che lo rendono sempre più qualificato e attrattivo. Nel corso del 2022, il reparto di Ginecologia e Ostetricia, diretto dalla dottoressa Francesca Campus, ha riavviato le visite guidate presso le sale parto, permettendo alle donne in gravidanza di conoscere in anticipo i servizi, gli ambienti e il personale che le accoglieranno (per prenotare una visita guidata, è possibile chiamare al numero 0783.317250).
Il punto nascita del San Martino offre anche la partoanalgesia, che consente di ridurre notevolmente i dolori del parto attraverso l’iniezione epidurale garantita gratuitamente h 24 alle partorienti, compatibilmente con le emergenze delle sale operatorie. Fondamentale per favorire l’attaccamento fra madre e bambino fin dalle prime ore di vita è anche il rooming in, una pratica che permette alla neomamma di tenere accanto a sé il neonato per quasi tutto il tempo della permanenza in ospedale. Per le famiglie che lo desiderano è possibile donare il sangue del cordone ombelicale.
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