La situazione del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia si fa sempre più incandescente. Il rischio che la dialisi notturna venga sospesa o addirittura eliminata è sempre più concreto. Anche l’Ordine delle professioni Infermieristiche ha preso posizione e attraverso il suo presidente, Graziano Lebiu, scrive al direttore della SC servizio Infermieristico e Ostetrico Zona Sud e ai suoi iscritti perché“si vorrebbe strutturare presso la SC Dialisi PO Sirai Assl Carbonia un turno di servizio in 6 ore per 6 giorni con decorrenza Gennaio 2021. Siamo quindi indotti a ritornare a trattare ancora una volta della SC dialisi PO Sirai e della situazione organizzativo assistenziale, oggi declinata con una risoluzione imperativa senza che, parrebbe, la Direzione della SC Servizio I infermieristico e Ostetrico Zona Sud abbia mai incontrato direttamente e non con interposta persona i CPSI iscritti al nostro Ordine nonché visitato gli ambienti di lavoro e di cura dove trovano un posto letto e assistenza infermieristica di qualità 85 pazienti stabili, ai quali aggiungere 3 utenti domiciliari, 3/4 pazienti acuti al mese tra UTIC e Rianimazione, le urgenze provenienti da Iglesias. Il passaggio dalle 7 ore e 12 minuti per 5 giorni alle 6 ore per 6 giorni, stravolge consolidate prassi assistenziali abitudini di vita e mette a serio rischio anche il protrarsi della dialisi notturna e dei benefici che ne conseguono. È, inoltre, del tutto evidente l‘importante riduzione del tempo di cura e di relazione,che passa dalle 14 ore e 24 minuti al giorno alle 12 ore. Due ore e 12 minuti sottratti alla qualità delle terapie e della vita degli emodializzati.
Se il personale infermieristico e di coordinamento – insiste Lebiu – garantisce nonostante tutto la continuità assistenziale in ambito ospedaliero e territoriale e la risposta professionale alla domanda e ai bisogni dell’utenza, è da chiedersi se per l’ottimizzazione delle risorse siano state vagliate altre opportunità, quali e se del caso perché accantonate.
Il progressivo sfilacciamento del rapporto di fiducia e collaborazione tra professionisti sanitari e direzioni a qualsiasi livello è nei fatti, ma tale esito non lo meritano i cittadini, gli assistiti nefropatici, i dializzati e i trapiantati, e men che meno gli infermieri e la stessa ASSL di Carbonia.
Auspichiamo – conclude il Presidente – che si apra un confronto a soluzione del contenzioso che si prospetta e la invitiamo, in via transitoria, a recedere dalla disposizione organizzativa impartita, che rappresenterebbe, se realizzata, un nocumento per i diritti degli utenti della SC dialisi PO Sirai.”
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