Un furto perpetrato nell’ambito della famiglia ristretta non produce generalmente conseguenze, una madre di solito non querela il figlio problematico e addirittura può rifiutare di testimoniare nei confronti dello stesso, anche per reati più gravi. Esistono naturalmente anche le procedibilità d’ufficio, quando il codice penale non parla di querele, si procede e basta. Così, ieri a Narcao, a conclusione degli accertamenti investigativi svolti, i carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà per rapina impropria una 30enne, disoccupata con precedenti denunce a carico. È indiziata anche dei reati di lesioni personali e minaccia, ma per questi probabilmente sua madre non chiederà che si proceda. Ieri sera, al rifiuto di darle dei soldi, oppostole dalla mamma, la ragazza la ha malmenata, scaraventandola violentemente per terra e minacciandola. Le ha portato poi via la borsa, contenente documenti e denaro contante per la somma di euro 15,00 (quindici/00), dandosi quindi a precipitosa fuga, facendo perdere le proprie tracce nonostante l’immediato intervento dei carabinieri, chiamati sul 112 dai vicini. La madre, a causa delle ferite riportate, doveva ricorrere alle cure mediche, ed è stata riscontrata affetta da lesioni varie, con prognosi di giorni 20 (venti) salvo complicazioni. Naturalmente nella vicenda giocano un ruolo gli stupefacenti. Commettere un delitto spropositato rispetto a una contropartita economica minima è tipico di chi debba finanziarsi un’irrefrenabile dipendenza, un vizio incontenibile e molto triste. Se colta in flagranza la ragazza sarebbe stata arrestata, ma un processo ci sarà comunque e con un capo d’imputazione pesante.
Narcao, i carabinieri denunciano una 30enne per rapina impropria
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