In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook circa un’ora fa, la Ministra Lucia Azzolina, ha voluto spiegare alla categoria degli insegnanti precari il perché dell’impossibilità di aggiornare le graduatorie.
“Ripeto quanto già detto: alle condizioni attuali non è possibile l’aggiornamento delle graduatorie. L’unica strada, per evitare di riversare centinaia di migliaia di lavoratori nelle scuole per presentare ed elaborare le domande, in piena emergenza Coronavirus, sarebbe quella di accelerare sulla provincializzazione delle graduatorie, digitalizzando il sistema.”
Cosa non semplice da attuare in quanto: “Per farlo- prosegue la Ministra sul suo post- serve un regolamento che ci consenta, appunto, di organizzare su base provinciale le graduatorie e di gestirle attraverso i nostri uffici territoriali, sgravando le scuole. Lo avevamo inserito nel decreto scuola dello scorso dicembre, lì c’è la norma. Ma per attuare il regolamento, come ho spiegato in altre occasioni, serve una procedura molto lunga che richiede, per legge, una serie di pareri a vari organi di controllo. Col rischio quindi di non poter garantire un regolare avvio del prossimo anno. Anche perché parliamo potenzialmente di un milione di domande.”
La Azzolina ci tiene a sottolineare che ha a cuore i precari, essendo stata lei stessa una di loro.
“Esiste uno ed un solo modo per risolvere la questione. -prosegue- Serve una norma che ci autorizzi a velocizzare la provincializzazione delle graduatorie. Un decreto ministeriale avente natura non regolamentare potrebbe abbreviare i tempi per rendere esecutive le norme sulle graduatorie provinciali. Avendo poi anche il tempo, da non sottovalutare, per un collaudo del sistema.
Sono però consapevole del fatto che rappresenterebbe una deroga forte. È un’ipotesi su cui può confrontarsi solo il Parlamento, in fase di conversione del decreto scuola. Il Governo assicurerà in tal caso investimenti e risorse per la digitalizzazione. Vista la portata dell’emergenza in corso credo che questa idea possa essere presa in considerazione. Ma sarebbe necessaria, direi anzi imprescindibile, un’ampia condivisione parlamentare.”
Non si sono fatti attendere i commenti dei suoi follower che chiedono il perché non si sia affrontato prima la provincializzazione delle graduatorie, digitalizzando il sistema. Inoltre, nei vari post dei commenti, si è ricordato più volte, che i precari non percepiscono neanche il Bonus docenti che permetterebbe loro di acquistare i device utili per far fronte alla Didattica a Distanza divenuta ormai obbligatoria. Quindi i docenti precari sono costretti a dover usare i propri mezzi economici per far fronte all’emergenza. C’è da sottolineare che tutti i docenti, senza differenze tra ruolo e precariato, si trovano in difficoltà non solo per i device ma soprattutto per la linea internet che in molte zone d’Italia è alquanto obsoleta. La Ministra e il suo ministero, sembrano ancora non comprendere, che non tutti gli alunni sono raggiunti dalla DaD (Didattica a Distanza). Questo provoca frustrazione nei docenti. Inoltre, un diritto inequivocabile della nostra costituzione viene meno, consentendo solo agli alunni più benestanti di poter continuare la didattica. Una soluzione potrebbe sicuramente essere: Internet gratis subito per allievi e insegnanti di qualsiasi fascia.
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