Intervistato dal Corriere dello Sport, il terzino del Milan e fresco di rinnovo fino al 2025, Davide Calabria, anticipa così la stagione dei rossoneri.
Condizione – “Mi sento bene e martedì sono rientrato in gruppo. Europeo perso per l’operazione? Non ho rimpianti e sono contento che l’Italia abbia vinto l’Europeo. La scelta di operarmi l’ho presa insieme a Pioli e non credo che sarei stato convocato: Mancini non mi aveva telefonato né inserito tra i pre-convocati. Visto com’è andata, giusto così“.
Nazionale – “Nel 2022 c’è il Mondiale e spero di esserci. Mancini mi ha convocato, ma non l’ho conosciuto perché aveva il Covid. Su di me ha speso belle parole che ho apprezzato molto. Darò il massimo per riconquistare la maglia azzurra, che è un mio obiettivo. Posso rientrare nel giro: dipenderà solo dal mio rendimento“.
Donnarumma – “Restiamo amici, anche se le nostre carriere hanno preso due strade diverse. In questa vicenda ci sono cose che non sappiamo: ognuno ha fatto le sue scelte e ha le sue responsabilità. Se è stato giusto per la sua carriera andare al Psg lo vedremo. Quando prendi una decisione del genere è perché credi che sia il meglio per il tuo percorso di crescita. È una scelta rispettabile. Ognuno vuole il meglio per se stesso e se lo lui lo avrà, sarò contento. Certo, mi dispiace non vederlo più a Milanello“.
Calhanoglu – “Anche in questo caso non so le dinamiche della trattativa e non mi piace commentare le scelte degli altri. Se lo riteneva giusto, ha fatto bene ad andare all’Inter. Gli auguro il meglio e sarò contento di rivederlo al derby, ma state certi che darò tutto per batterlo“.
Kessie – “Con Franck ho un bellissimo rapporto e mi auguro che trovi un accordo per il prolungamento. Eravamo entrambi in scadenza nel 2022: io ho sistemato tutto in fretta e ora tocca a lui. Kessie è fondamentale per la squadra e il Milan è uno dei club più importanti al mondo: mi auguro di averlo ancora come compagno“.
Mercato – “I nuovi sembrano vogliosi e con talento. Giroud non lo scopro io: è un campione che ha vinto tanto. Maignan vuole lavorare e dimostrare che può essere protagonista anche in Italia“.
Conte, Mou, Spalletti, Allegri – “L’addio di Conte non me l’aspettavo proprio. E forse non se lo aspettavano neppure all’Inter… Al suo posto è comunque arrivato un tecnico altrettanto bravo che con la Lazio ha sempre ottenuto ottimi piazzamenti. Su Allegri tornato alla Juventus non devo dire niente visto il suo passato in bianconero. Sarri alla Lazio e Spalletti al Napoli sono due garanzie perché conoscono la A. Mourinho è l’altra grande sorpresa a livello personale perché la Roma non sembrava indirizzata su un profilo come il suo. Sono curioso di rivederlo al lavoro in Italia“.
Scudetto – “L’Inter è un passo avanti a tutte perché è campione d’Italia e dunque favorita d’obbligo. Subito dietro metto la Juventus di Allegri che, come organico e monte ingaggi, non teme confronti. Noi dobbiamo cercare di fare il meglio possibile. Lo scorso anno siamo arrivati secondi e nessuno pensava che avremmo potuto raggiungere quel risultato perché i favoriti per il titolo erano le formazioni arrivate tra le prime quattro la stagione precedente. Se adesso nessuno crederà in noi, tanto meglio. L’obiettivo è continuare a migliorare“.
Ibra – “Con Ibra tutto l’anno scorso? Non lo so, ma fino a quando lo abbiamo avuto, siamo stati davanti noi. Ibra è un fuoriclasse e mi auguro che torni il prima possibile perché ha avuto un infortunio non piacevole. Quando si è fatto male, a novembre, per un po’ abbiamo tenuto duro, ma alla lunga ci è mancato. Se avesse giocato sempre, avremmo di sicuro conquistato più punti perché per i difensori non è facile affrontarlo. Quando non c’era, abbiamo dovuto cambiare qualcosa“.
Capitano – “Nella rosa sono quello che indossa la maglia rossonera da più stagioni. Quello della fascia, però, sarà un dibattito al nostro interno. Pioli sa ciò che penso e io so cosa pensa lui. Non mi cambia la vita avere al braccio un pezzo di stoffa, ma non nascondo che essere capitano del Milan mi renderebbe orgoglioso“.
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