Non luogo a procedere per il caso Gregoretti, perché il fatto non sussiste. Così è deciso dal Gup di Catania.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, apprezza la presa di posizione della Raggi perché è stata l’unica esponente della “parte avversaria” a chiamarlo e “andare al di là delle polemiche”.
Salvini non andrà a processo per il caso Gregoretti ma le uniche chiamate ricevute, al di fuori del suo partito, sono quelle degli alleati di centrodestra Silvio Berlusconi e Antonio Tajani di Forza Italia, Giorgia Meloni di FdI e il leader di Cambiamo, Giovanni Toti.
“Silenzio imbarazzante da sinistra“. Nessuna reazione di esponenti Pd, M5s o Leu alla decisione sul caso Gregoretti: i partiti di sinistra avevano votato, nel Febbraio 2020, l’autorizzazione a procedere contro il capo della Lega.
“Purtroppo non ho ricevuto alcuna telefonata dalla sinistra. Non me le aspettavo per il processo ma almeno per le minacce di morte sì. Devo dire che stimavo Enrico Letta quando stava a Parigi, l’incontro ravvicinato me lo ha fatto scadere: ormai è una provocazione continua, è ossessionato dalla Lega“.
Soddisfazione da parte di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, partito in forte ascesa: “Con la sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup di Catania sul caso Gregoretti viene sancito che non c’è stato nessun sequestro di persona e che l’allora ministro dell’Interno ha solo adempiuto al dovere che il suo incarico gli imponeva: difendere i confini“.
La presa di posizione di Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia, è molto dura: “Sono felice per Matteo Salvini e a lui va ancora una volta la vicinanza di Forza Italia. Oggi dovrebbero nascondersi alcuni esponenti grillini che hanno negato la verità e tentato di riversare su Salvini responsabilità da ascrivere semmai all’intero governo Conte I. Noi, da garantisti e liberali, non abbiamo mai avuto dubbi sulla buona fede e sulla bontà delle scelte dell’allora ministro dell’Interno. Qualcuno, invece, dovrebbe semplicemente chiedere scusa“.
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