ROMA – “Chi prende più voti andrà a Palazzo Chigi” e “io sono pronta, Fdi lo è”. Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni, in un’intervista a La Stampa. “Non immaginavamo una campagna elettorale in agosto. Ma da tempo lavoriamo alla costruzione di un programma. A differenza della sinistra non ci dobbiamo inventare un’identità. Le nostre proposte si conoscono, si tratta di ribadirle” ha aggiunto. “In una fase così delicata sarebbe stata meglio un’uscita ordinata dalla legislatura. La fine rocambolesca dà una brutta immagine. Le cose sono andate così e sono comunque contenta che gli italiani possano andare a votare”, ha proseguito.
“Il centrodestra può vincere le elezioni, ma governerà in una fase complessa. Ogni partito ha un programma di partenza, ma essendo la condizione difficile, e avendo buone chance di vittoria, nel programma comune dovremmo concentrarci sulle cose che si possono fare. Meglio mettere una cosa in meno, che una in più che non si può realizzare”, ha continuato.
Quanto all’articolo del New York Times che la dipinge come un pericolo per l’Italia, per Meloni “non ha nessun senso. È la classica cosa imbeccata” da “una serie di think tank della sinistra italiana che vanno in giro per dire che se vince la Meloni l’Italia viene risucchiata da un buco nero. Una strategia irresponsabile. Come si è dimostrato con la posizione di FdI sull’Ucraina non c’è nulla da temere. Questo gioco di terrorizzare i mercati ha uno scopo” cioè “che il centrodestra perda e la sinistra possa governare sulle macerie”.
“Chi ha la pazienza di approfondire chi siamo non ha bisogno di essere rassicurato. Certo, quando ti candidi a governare la nazione devi far sapere cosa vuoi fare. Anche per fare controinformazione contro un racconto interessato. Non ho problemi a confrontarmi nel merito con nessuno”. Se Fratelli d’Italia sarà il primo partito per Meloni toccherà a lei andare a Palazzo Chigi: “Questa regola ha sempre funzionato: chi vince governa. Non abbiamo nemmeno il tempo di cambiarla” ha ribadito augurandosi che gli alleati siano altrettanto chiari sul punto. “Confido che si mettano da parte i tatticismi. Noi dobbiamo fare quello che la sinistra sa fare: compattarsi per battere l’avversario. L’avversario è il Pd e spero che gli altri mi diano una mano a batterlo”. Quanto infine al discorso al comizio di Vox Meloni ha concluso: “Cambierei il tono, non il contenuto, perché quelle sono cose che ho detto molte volte”.
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