ROMA – “Quanto odio, quanta radicalizzazione fomenterà questa criminosa strategia militare del Governo Netanyahu che si rifiuta di distinguere tra miliziani e civili inermi”: è uno dei passaggi chiave del nuovo post sui canali social che il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha dedicato alle vicende mediorientali, sotto il titolo “Se il diritto e la politica si eclissano e si afferma un’economia di guerra”.
“Scorrono le immagini – scrive l’ex presidente del Consiglio – dell’esercito israeliano che avanza in territorio libanese. Si cumulano alle immagini delle famiglie libanesi, che sfollate e stipate nelle loro automobili, risalgono a Nord con code chilometriche. Non è facile presagire gli esiti di questa deflagrazione nel quadrante medio-orientale. Rileggo le dichiarazioni del ministro israeliano dell’istruzione Kisch che esplicitamente non fa distinzioni tra Hezbollah e il Libano e in una intervista televisiva ha risolutamente affermato che il ‘Libano sarà annientato’ e che ‘non esisterà più come lo conosciamo adesso'”.
“Ho riascoltato – sottolinea Conte – il discorso di Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Molto toccante quando ha ricordato i cittadini israeliani trucidati da Hamas e presi in ostaggio. Ma del tutto inaccettabile quando ha sorvolato sugli oltre 41mila civili palestinesi rimasti uccisi dagli attacchi dell’esercito israeliano. Netanyahu stesso ha ricordato che dal 2014 sono 174 le condanne di Israele da parte dell’Assemblea dell’Onu: ma la spiegazione che ha offerto è che l’Onu è diventato un ‘pantano antisemita’. Nessun accenno ai coloni israeliani che occupano abusivamente e con violenza la Cisgiordania. Nessun principio di ‘umanità’ per i civili inermi palestinesi rimasti uccisi, nessuna considerazione per le sofferenze altrui. E intanto dagli Stati Uniti arriva la benedizione per l’invasione del Sud del Libano: saranno ‘incursioni limitate’, garantisce Biden. Su questo fronte, non mi aspetto distinzioni tra Trump e Harris”.
“La storia – accusa il presidente del M5S – non insegna proprio nulla. Si può pensare mai che le occupazioni, le morti, le distruzioni possano creare un orizzonte di pace e sicurezza? Quanto odio, quanta radicalizzazione fomenterà questa criminosa strategia militare del Governo Netanyahu che si rifiuta di distinguere tra miliziani e civili inermi. Nessuno più ricorda che Hezbollah si formò nel 1982 a seguito dell’occupazione israeliana del Libano? La visione manichea di Netanyahu spacca il mondo in due: da una parte la maledizione perseguita dall’Iran, dall’altra la benedizione portata da Israele. Si è vantato orgoglioso: stiamo vivendo ‘giorni di successo storici’, stiamo facendo ‘il lavoro che il popolo di Israele e intere generazioni di israeliani si aspettano che facciamo’. Ma se l’Iran è la maledizione, siamo sicuri che da quest’altro lato ci sia la benedizione? Che ne è del nostro quadro di valori occidentali? Ci rassegniamo a credere che il più ingiusto torto possa essere riparato dalla più feroce rappresaglia? La tutela della integrità e della sovranità territoriale vale giustamente per l’Ucraina ma non per il Libano? Ci adattiamo a giustificare attacchi distruttivi a interi territori senza nessuna distinzione tra terroristi e civili inermi? Accettiamo occupazioni militari di interi territori con i civili superstiti ridotti a vivere in docili stabulari? Accettiamo che chi possiede la migliore tecnologia informatica e militare possa far esplodere a distanza, contemporaneamente, dispositivi elettronici che si presumono in mano a nemici, a prescindere che siano con famiglie, nei bar, in centri commerciali?”.
“Attenzione! Siamo a una svolta. Se accettiamo tutto questo – avverte Conte – distruggeremo il diritto internazionale umanitario e i principi stessi dello Stato di diritto. A nessuno può essere concessa la licenza di sospendere i principi universali del diritto. Mentre il Diritto è sospeso, la Politica è completamente sparita. È sparito anche solo l’impegno a discernere, a comprendere gli interessi in gioco, le ragioni altrui oltre alle proprie, a costruire percorsi negoziali che – attraverso la faticosa spirale di reciproche concessioni – portino alla cessazione delle ostilità e a prospettive di convivenza pacifica. Si sviluppa fiorente, invece, un’Economia di guerra. Ci illudiamo che la produzione di armi sempre più sofisticate, l’acquisto di armamenti sempre più letali possano garantirci sicurezza. Ormai l’orizzonte di guerra definisce le nostre vite, i nostri investimenti, il nostro futuro. Noi del Movimento 5 stelle non ci rassegneremo mai a tutto questo e faremo di tutto, in ogni sede, per contrastare questo declino dell’umanità, questa spirale di morte e di distruzione. Questo per noi significa essere ‘progressisti'”.
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