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Mattarella in Olanda ribadisce rapporto franco: “Lavoriamo insieme”

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AMSTERDAM – Sergio Mattarella inizia la sua visita di Stato nei Paesi Bassi con un’accoglienza calorosa da parte dei reali, Guglielmo e Màxima, che cinque anni fa erano stati suoi ospiti al Quirinale. Ad attendere il capo dello Stato accompagnato dalla figlia Laura c’erano entrambi, ieri mattina, davanti al palazzo Reale nonostante il clima non del tutto gradevole. Ad assistere agli onori militari e agli inni anche il primo ministro Mark Rutte, con il quale Mattarella avrà un colloquio oggi all’Aia. Rutte ha salutato amichevolmente il ministro degli Esteri Antonio Tajani: i due si conoscono da anni per la frequentazione nei palazzi europei.

Sono gesti che testimoniano di un rapporto di lunga data tra i due paesi fondatori dell’Unione europea. Mattarella lo dirà poi senza troppi giri di parole, sia davanti alla collettività italiana che è venuto a salutarlo in albergo che nel discorso alla cena a Palazzo reale: “Italia e Olanda hanno un rapporto di collaborazione e franchezza”. Nel gergo diplomatico la franchezza serve a sintetizzare le divergenze di opinione che negli anni hanno visto Roma e L’Aia su fronti opposti su temi come il bilancio e la gestione dei migranti. Ma quello che preme a Mattarella ora è ribadire l’importanza del legame europeo e di quello bilaterale che si traduce in importanti scambi commerciali tra i due paesi e che si accompagna ad un aumento della presenza di nostri connazionali, molti studenti, in Olanda.

“La cooperazione tra i nostri Paesi è molto importante, siamo paesi fondatori dell’Ue e della Nato – ha ricordato Mattarella – Tra Italia e Olanda c’è collaborazione e franchezza reciproca e la ricerca dell’intesa per lavorare insieme”. Il capo dello Stato ha sottolineato come la presenza degli italiani sia “cresciuta nel tempo” a dimostrazione di una “amicizia non immobile ma dinamica. Grazie al vostro lavoro, alla italianità che testimoniate qui, quanto fate è prezioso per la Repubblica”, la vostra è una “presenza importante e significativa. Le rappresentanze italiane nei paesi sono l’avamposto della amicizia bilaterale”.

Più tardi, in occasione della cena offerta dai reali, il presidente della Repubblica ha rinnovato il concetto: “Abbiamo camminato fianco a fianco per sette decenni. Abbiamo discusso e, quando siamo stati portatori di punti di vista diversi, ci siamo confrontati con la franchezza che è privilegio dell’amicizia leale e sincera. Soprattutto non abbiamo mai perso di vista il comune, profondo, convincimento che l’orizzonte europeo sia l’unico in grado di garantire un futuro di sicurezza, pace, prosperità e libertà ai nostri popoli”, ha detto Mattarella, aggiungendo che “soltanto una sempre più articolata e dinamica dimensione europea consente di esprimere pienamente il potenziale dei nostri Paesi, a fianco degli altri partner dell’Unione”.

E per suggellare la condivisione di queste prospettive in Ue ha spiegato di aver “espresso il desiderio di poter visitare Maastricht, in coincidenza con il trentesimo anniversario della firma del Trattato che definì l’Unione Europea”. Infine un riferimento alle similitudini “antropologiche” tra le due comunità: “Paesi Bassi e Italia sono due solide e vivaci democrazie, due esempi di società aperte, accoglienti, articolate e complesse, due realtà all’avanguardia in molteplici settori, in grado di affrontare, in spirito di operosa solidarietà, anche le sfide più ardue”. Prima del pranzo di Stato, Mattarella nel pomeriggio ha visitato il Museo Van Gogh.

Oggi sarà all’Aja dove, dopo aver deposto una corona all’Herdenkings monument, il capo dello Stato sarà ricevuto al Palazzo degli Stati Generali dal presidente del Senato, Jan Anthoine Bruijn, e dalla vice presidente della Camera dei Rappresentanti, Roelien Kamminga. Successivamente avrà un colloquio con il primo ministro del Regno dei Paesi Bassi, Mark Rutte, al Complesso istituzionale di Binnenhof. Venerdì 11 novembre, in occasione dei trent’anni del Trattato sull’Unione Europea, Mattarella terrà a Maastricht una prolusione all’House of Government sulle prospettive dell’Europa.

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