Dal 5 all’8 luglio la Commissione Europea, in esecuzione a quanto previsto dal Regolamento 324/2008, ha condotto una ispezione di security al porto di Cagliari al fine di monitorare la corretta implementazione – da parte dell’Italia – delle norme in materia di maritime security, sia per quanto attiene le navi e gli impianti portuali ai sensi del Regolamento 725/2004, sia dell’intero comprensorio portuale di cui alla Direttiva 2005/65/EC.
L’obiettivo della citata normativa è quello di creare un sistema armonizzato di prevenzione e protezione delle navi, delle strutture portuali e dei porti contro minacce di atti illeciti intenzionali in ambito europeo, basato anche sulle determinazioni assunte a livello internazionale dall’IMO (International Maritime Organization), agenzia specializzata delle Nazioni Unite.
I funzionari della Direzione Generale dei Trasporti della Commissione Europea (DG MOVE) e dell’Agenzia Europea della Sicurezza Marittima (EMSA) hanno individuato per l’attività port security, cinque impianti portuali (port facilities), mentre, per la parte ship security, quattro navi di cui una battente bandiera di uno Stato extracomunitario e tre battenti bandiera italiana.
L’ispezione ha avuto un esito estremamente positivo, come sottolineato nel discorso di chiusura della delegazione, che ha avuto parole di forte apprezzamento per la gestione ed il coordinamento operato dall’Ammiraglio Ispettore (CP) Luigi GIARDINO del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, nonché per la professionalità e la preparazione del personale della Guardia Costiera di Cagliari.
Il team ispettivo ha inoltre apprezzato la capacità e il coordinamento della locale Direzione Marittima con l’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna e tutte le altre Amministrazioni dello Stato coinvolte al fine di operare in perfetta sintonia, ognuno secondo le proprie prerogative e professionalità acquisite, conseguendo apprezzabili risultati in termini di sicurezza delle navi e del porto, presupposto fondamentale per garantire i traffici marittimi ed aumentare la competitività degli scali nazionali.
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