Nonostante i significativi investimenti dichiarati dalla ENI Rewind, per rilanciare le attività relative alla produzione del cloro soda, le preoccupazioni di una possibile crisi dell’azienda si stanno tramutando in realtà. Un problema che le assessore all’Industria, Anita Pili, e al Lavoro, Alessandra Zedda, e l’esponente dei Riformatori Michele Cossa hanno portato tempo fa all’attenzione della Giunta regionale con un’interrogazione presentata al presidente Christian Solinas. Nonostante questo, il 31 ottobre 2020, a quanto riportato da una nota delle Rsu di Rewind Ing. Luigi Conti Vecchi e RSU Eni, l’azienda ha fermato l’impianto PRCS.
“Si comunica – scrivono le RSU – che in data 31 Ottobre u.s., è stato imposta la fermata dell’impianto PRCS, con direttive aziendali motivate dalla morbilità e assenze del personale.
Le scriventi rsu si dissociano categoricamente da queste motivazioni, ed addebitano al solo imperio aziendale la fermata degli impianti, che viene percepita come una ritorsione per lo stato di agitazione derivato dalla situazione di cessione in corso.
Questa azione, – sottolineano i rappresentanti – assolutamente sconcertante, metterà in profonda crisi tutto il tessuto industriale ed occupazionale interconnesso alle produzione del cloro-soda, in un particolare momento in cui tali prodotti sono persino materia prima per la potabilizzazione e disinfezione delle acque sarde e lotta al Covid-19.”
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