ROMA – “I dati allarmanti sugli avvocati a rischio nel mondo non devono distogliere l’attenzione dalla situazione italiana e, più in generale, europea”. Lo ha affermato l’avvocato Aldo Luchi, componente dell’Organismo Congressuale Forense, in occasione del convegno “Il pericolo di essere avvocati”, promosso dall’AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati in occasione della Giornata Internazionale degli avvocati in pericolo (24 gennaio).
Luchi (OCF): “I dati allarmanti sugli avvocati in pericolo nel mondo non distolgano l’attenzione dalla situazione italiana”
“Le minacce hanno molteplici forme e il ruolo di difensore dei diritti fondamentali che gli avvocati ricoprono li espone, oggi più che mai, al pericolo di essere bersaglio di azioni che nascono dall’intolleranza e da un giustizialismo becero che tende a sovrapporre il difensore con il proprio assistito e la difesa dell’imputato con la difesa del reato”, ha detto Luchi. “Gli esempi di integrità e fedeltà alla toga che hanno dato Fulvio Croce, Serafino Famà e Giorgio Ambrosoli, per ricordarne soltanto alcuni, non possono supplire all’obbligo degli Stati di predisporre strumenti idonei ed efficaci a tutela dell’indipendenza e dell’incolumità degli avvocati”.
È per questo motivo che secondo Luchi “i dati allarmanti sugli avvocati a rischio nel mondo non devono distogliere l’attenzione dalla situazione italiana e, più in generale, europea”.
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