Se la Regione, i sette comuni del Sulcis e della costa di Arbus e Buggerru, Grig e Italia Nostra hanno già bocciato il progetto delle pale eoliche marine a 35 km dalla costa sud occidentale, di contro Legambiente promuove – almeno in linea generale – il progetto.
Per Lega ambiente il progetto, composto da 42 turbine eoliche ciascuna con potenza totale di 504 MW a largo di Cala Domestica, risulta essere “molto innovativo” e “supera i problemi di visibilità dell’eolico, collocando le torri lontano dalla costa in fondali profondi”. Questa la motivazione per cui Legambiente ha chiesto ai ministeri competenti di promuovere una conferenza di presentazione per conseguire la condivisione ambientale e territoriale, percependo “una svolta nella strategia energetica regionale” in vista anche della progressiva decarbonizzazione della Sardegna.
Secondo l’associazione “la visibilità dell’impianto, dalla costa, è trascurabile, l’impatto paesaggistico ad una serie di verifiche non presenta alcuna criticità dalla costa sarda, per cui la valutazione sul progetto è positiva nelle sue linee generali”. In conseguenza di questo invita la società a “predisporre un progetto di sviluppo della biodiversità, anche con la realizzazione di una vera e propria oasi di ripopolamento della fauna ittica, nell’area sottesa all’impianto”. Infine “considerato che risultano attive nella zona le tonnare storiche di Portoscuso e di Carloforte, è necessario svolgere uno studio accurato sulle possibili interferenze dell’impianto con le rotte di migrazione dei tonni”.
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