Affermare che “in Germania i contagi sono risaliti alle stelle perché hanno riaperto troppo presto” significa diffondere una fake news.
Parte del mondo politico, soprattutto quello a favore del lockdown ‘sempre e comunque’, ha rilanciato la notizia diffusa da importanti testate nazionali come Corriere della Sera, Sole 24 ore e tanti altri, in cui si sosteneva che il tasso di contagio tedesco “fosse tornato a salire dopo la riapertura”. Una notizia falsa, che merita un approfondimento razionale.
Il 20 aprile, i “piccoli negozi” sotto gli 800mq sono stati riaperti, ed è stata annunciata la riapertura delle scuole a partire dal 4 maggio (in realtà una parte degli studenti più grandi è già tornata tra i banchi). Una situazione non paragonabile con quella Italiana.
Ma gli esperti dicono che ‘contano’ i numeri. E vediamoli allora, questi numeri.
Il contagio sta veramente risalendo in Germania? No. Basta osservare la tabella del numero dei nuovi casi di Covid-19 in Germania, fonte Robert Koch Institute.
La curva è calante ed i nuovi casi giornalieri sono passati dai 5.453 del 1 aprile ai 1.144 del 28 aprile. Nella discesa, ogni tanto, sono presenti dei piccoli rialzi, che però abbiamo imparato a capire quanto dipendano dal numero dei tamponi effettuati. Il 25 aprile i contagi erano 2.055, il 26 1.737, il 27 1.018 e il 28 1.144. Sfruttando quest’ultimo lieve rialzo nella tendenza generale al ribasso dei contagi, i fanatici della chiusura forzata traggono la conclusione che l’annuncio delle riaperture avrebbe causato un nuovo picco di contagi.
Già questo basterebbe a smentire, ma c’è di più. Si punta il fattore “R0”, ovvero il “numero di riproduzione di base” che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile, cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente. Questo parametro misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva.
“Negli ultimi due giorni vicinissimo alla soglia critica (0,96) dopo essere sceso fino a 0,7 due settimane fa”: questo scrive il Corriere.
Poichè la Germania è ancora all’interno della soglia “non critica”, sono passati troppi pochi giorni dal cosiddetto primo allentamento per provare una correlazione. Per capirci meglio, il 12 aprile scorso (Pasqua) la Germania aveva un indice di contagio pari a 1.3. Tasso che è sceso fino a 0.7 il 16 e 17 aprile. Dal 20 aprile in poi, si è attestato su 0.9.
Malauguratamente il 27 aprile per sbaglio era stato dichiarato il dato R0=1, corretto poi a 0.96.
É bastata questa svista per paventare il pericolo di una nuova risalita di contagi in Germania. E con questa trappola si fa leva sul corretto proseguimento di chiusura Italiano. Quello che è sostanzialmente un dato regolare, in ribasso rispetto a qualche settimana fa, è stato utilizzato per veicolare una notizia fasulla.
C’è poi da considerare che il dato dell’indice di contagio, il sopracitato “R”, viene elaborato in quasi 4 giorni e non è coincidente con il numero giornaliero dei contagi, si commette un errore se lo si valuta singolarmente. Una prova provata di come i numeri vengano manipolati e comunicati male, se non utilizzati per affermare l’una o l’altra necessità.
Questo non vuol dire sostenere che da domani sia giusto uscire in massa ma che con le dovute precauzioni, il distanziamento sociale e le mascherine sia possibile ripartire gradualmente. Senza spaventare volontariamente inermi cittadini che han la sola colpa di non voler più stare chiusi in casa.
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