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Lazio, caos tamponi: indagato il proprietario del centro di Avellino

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Prosegue l’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino sui tamponi ai calciatori della Lazio processati dal centro polispecialistico Futura Diagnostica del capoluogo irpino. Al momento l’unico indagato è Massimiliano Taccone, presidente del consiglio di amministrazione della società titolare del laboratorio di suo padre Walter. Le ipotesi di reato sono tre: falso, truffa in pubbliche forniture ed epidemia colposa. 

La Lazio ostenta sicurezza e, attraverso l’avvocato Gianmichele Gentile, fa sapere di non temere alcun coinvolgimento sia per il presidente Lotito che per il medico sociale Ivo Pulcini. Che, dopo non aver rispoto alla prima convocazione, oggi dovrebbe presentarsi in Procura federale per essere sentito sulla vicenda, altrimenti sarà deferito. Sempre secondo la Gazzetta dello Sport, in ogni caso rischia la radiazione, oltre a possibili conseguenze con la giustizia ordinaria. Intanto ha telefonato ad altri medici sportivi di Serie A e B per chiedere spiegazioni, chiarimenti e consigli su come poter uscire da questa brutta situazione. 

Il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno ha commentato a Radio Rai: “La procura federale e quella della Repubblica di Avellino sono al lavoro, la ripartenza è fondata su protocolli ben precisi che vanno rispettati. Le cose che emergono potrebbero avere conseguenze molto gravi, non solo sulla salute, ma anche sulla regolarità delle competizioni“. 

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