L’esperienza del Villaggio Normann, la nuova vita e il rilancio di un fazzoletto di terra compresa tra mare e montagna, tra vento e macchia mediterranea, è un esempio virtuoso dell’essere comunità, del sentirsi motore e allo stesso tempo promotore di un momento di condivisione collettiva. Fare rete o, come direbbero gli anglosassoni, Networking, è diventato perciò un concreto agire divenuto realtà rilanciando un piccolo borgo abitativo colmo di storia: quella mineraria, del lavoro di fatica dei minatori e, per questo, veicolo di quel senso comunitario e di appartenenza che i minatori del Sulcis avevano creato tra loro, trasmettendolo poi ai posteri.
Oggi, l’associazione Villaggio Normann OdV, che nel cammino di rilancio e valorizzazione di un borgo aggrappato sulla montagna, è stata individuata quale esempio virtuoso di un modo nuovo per creare valore, viene individuata dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali a partecipare alle giornate di studio, per condividere l’esperienza fatta, condividere idee, magari trovare ulteriori spunti di riflessione per future iniziative nel rilancio del territorio.
Comunicato Stampa
L’associazione Villaggio Normann OdV è una delle 20 realtà nazionali selezionate dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali per partecipare alle giornate di studio che si terranno nei giorni mercoledì 27 e giovedì 28 novembre presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma.
La Scuola dei beni e delle attività culturali è una Fondazione per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura che ne è socio fondatore e finanziatore.
L’evento di fine mese ospiterà esperti del settore e un massimo di 20 referenti selezionati tra le comunità presenti nella Mappa di Comunità che censisce e studia le esperienze di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale sul territorio nazionale.
L’associazione Villaggio Normann ha aderito al progetto di ricerca La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale | Politiche, pratiche ed esperienze :
1. per portare all’attenzione della comunità scientifica la sua esperienza e i suoi obiettivi;
2. per far parte di una rete che condivide esperienze di gestione, anche nell’ottica di scambio e confronto reciproco;
3. per contribuire all’ideazione di momenti di informazione e formazione per valorizzare le competenze di chi anima i processi di partecipazione culturale.
L’indagine è finalizzata a individuare i gruppi, le comunità, le associazioni e le realtà italiane, che gestiscono beni architettonici, archeologici e naturalistici con l’obiettivo di studiare le diverse esperienze per comprendere le cause del successo (o insuccesso) delle diverse iniziative e creare strumenti a supporto di chi anima i processi di partecipazione culturale.
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