“Il mondo del giornalismo è nato e si è formato ‘uomo’. Le donne sono riuscite a farsi valere nel tempo e di sicuro non sono mancate autorevoli firme femminili. Penso comunque che per avere un direttore donna serva un’ulteriore evoluzione. E i tempi a riguardo, sono maturi”.
Parole e ambizioni di Roberta Floris, donna di classe e raffinata, conosciuta dal pubblico di Mediaset come intraprendente e delicata giornalista televisiva. Un carattere gentile e disponibile verso gli altri. Si considera anche molto autoironica, sempre pronta a mettersi in gioco con la serenità necessaria.
Nata il 27 aprile 1979 a Cagliari, nipote del politico e sindacalista Mario Floris, ha frequentato le scuole superiori nel Liceo classico Giovanni Maria Dettori del capoluogo sardo. Nel 1998 dopo aver ottenuto il diploma, decide di iscriversi in legge presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Cagliari, ottenendo la laurea con una tesi intitolata Un diritto costituzionale a una televisione di qualità.
Iscritta all’albo dell’ordine dei giornalisti della Sardegna, dal giugno 2014 diventa professionista.
“Il giornalismo è una mia passione. Ho sempre desiderato scrivere, raccontare e in qualche modo ci sono riuscita – afferma Roberta – coltivando con impegno la mia propensione. Per gli altri soprattutto perché scrivere è condividere e mi piace mostrare e informare e in Sardegna anche per far conoscere il territorio. Per l’eternità, sì, perché mi sento giornalista nell’animo”
Nel 1997 ha partecipato al concorso di bellezza Miss Italia, dove si è classificata al quarto posto.
“E’ un luogo comune quello sulla bellezza, nel quale mi sono ritrovata in più occasioni a confrontarmi prima di fare questo lavoro. Come ragazza definita carina, quando commettevo un errore, ero più facilmente soggetta a critiche di genere sessista. Adesso è un problema che non mi pongo più, cerco di dare il massimo e di essere il più professionale possibile. Poi l’aspetto fisico è sicuramente un buon biglietto da visita per il mondo della TV, ma passa in secondo piano per i miei valori”.
Nel 2008 dopo varie esperienze televisive, inizia a lavorare nell’isola come giornalista al TG1 per l’emittente regionale Sardegna Uno, dove conduce e prepara il telegiornale, firma servizi di approfondimento; cura una rubrica settimanale e collabora alla realizzazione delle trasmissioni di attualità, economia e politica della testata. Per i risultati riscontrati nel corso dell’anno, la redazione di Sardegna Live ha ritenuto di includere Roberta fra i candidati al Premio Sardegna Live nella categoria Il Sardo dell’anno 2018.
“E’ una passione che ho sempre avuto. Ho scritto qualche pezzo sul giornale locale di un’amica. I miei inizi sono stati in TV in una trasmissione sportiva e ho constatato che questo lavoro mi piaceva tantissimo. Poi ho condotto programmi, notiziari e fatto l’inviata su altre TV locali. Tutto ciò mi ha portata ad apprezzare maggiormente questa professione. Adoro sia uscire a fare i servizi, sia preparare il telegiornale. Sono due aspetti ugualmente affascinanti”.
Nel 2012 lascia la Sardegna e si trasferisce a Roma dando avvio alla sua carriera nazionale. Inizia a professare per l’emittente nazionale privata ABC, sulla quale ha condotto il TG33 e nello stesso tempo ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore istituzionale, curando lo spazio informativo di un canale sul digitale terrestre, occupandosi dell’area stampa e collaborando all’organizzazione di eventi legati al mondo delle comunicazioni.
“Il lavoro mi ha portato fuori dall’Isola, dove rientro appena mi è possibile. A Cagliari mi sento a casa, ma quando riesco mi concedo qualche gita fuori porta: dagli angoli meno conosciuti, ma non per questo meno ricchi di storia e di fascino, a quelli più noti e ugualmente suggestivi. L’isola offre una varietà di scenari straordinari: le gole di Gorroppu, i bastioni di Alghero, i tramonti visti dalle dune di Piscinas, le scogliere a strapiombo in Ogliastra, i nuraghi disseminati in tutto il territorio”.
Successivamente partecipa al corso di formazione per giornalisti professionisti, organizzato dall’Ordine Nazionale. Scrive articoli su temi socio-economici, culturali e legati al turismo, coordinando e moderando dibattiti. Nel 2013 è stata scritturata per condurre la presentazione pubblica del Santo Padre, Papa Francesco, in occasione della visita pastorale in Sardegna. Nello stesso anno, inizia a lavorare all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nello staff del commissario per le Infrastrutture e le Reti, Antonio Preto.
Nel 2016 ha vinto il Premio Pentapolis nella categoria Giornalisti per la sostenibilità. Nel 2017 e nel 2018 ha lavorato come conduttrice e inviata nella redazione di TgCom. Il 19 settembre 2018 è stata intervistata da Gigi Marzullo nel programma “Sottovoce”, in onda su Rai Uno. Nel 2018 e nel 2019 ha condotto il TG4 in onda su Rete 4 e in seguito dal 2019 al 2021 ha condotto Studio Aperto su Italia 1. Nello stesso tempo oltre a condurre il telegiornale, ha anche ricoperto il ruolo di inviata.
Nel 2018 dopo essere passata a News Mediaset ha condotto su Rete 4 una rubrica intitolata “L’almanacca di Retequattro”, con cui si è alternata settimanalmente con Viviana Guglielmi. Nella rubrica venivano proposti tutta una serie di servizi dedicati al cibo, al benessere, al clima, al lifestyle e alla cronaca rosa. Nel maggio 2019 ha presentato la finale della sesta edizione di ContaminationLab, presso il Teatro Massimo di Cagliari. Nel giugno dello stesso anno ha realizzato un servizio per L’arca di Noè, rubrica del TG5. Nel gennaio 2020 ha moderato il progetto Caserme Verdi a Cagliari.
Dal 2020 viene assunta nella redazione del TG5 di Roma (dove aveva già lavorato in redazione nel 2015 e nel 2016), sotto la direzione di Clemente J. Mimum, dove dal 2020 conduce il TG5 Prima Pagina. Solo successivamente conduce le edizioni del TG5, dal 2020 al 2022 quelle Flash per poi passare a quelle delle 13 prima e della sera poi. Oltre alla conduzione del telegiornale, ricopre anche il ruolo di inviata. Nel 2021 ha ottenuto il Premio Féminas nella categoria Comunicazione.
“L’ aspetto positivo è che si tratta di un lavoro che varia di giorno in giorno. Avvenimenti e notizie sono sempre nuovi. Poi è un grande privilegio coniugare lavoro e passione. Cerco di imparare dai miei colleghi, che sono tutti giornalisti professionisti. Il lato negativo è che alcuni orari pesano di più, ma questo è comune anche ad altri lavori”.
Nel 2022 per festeggiare i trent’anni di storia del TG, a gennaio è stata intervistata insieme alle sue colleghe nel programma Verissimo in onda sempre su Canale 5 con la conduzione di Silvia Toffanin. Nel maggio dello stesso anno ha condotto la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Costa Smeralda, presso il Conference Center di Porto Cervo.
“Leggo moltissimi libri. Insieme ai film e ai viaggi, sono la mia via di fuga. La lettura è svago e approfondimento, un mondo affascinante nel quale mi immergo appena posso. Leggo ogni giorno, anche se poche pagine prima di essere rapita dal sonno, molto di più durante le vacanze, quando la lettura diventa una coccola, un’evasione che mi concedo, che alleggerisce il tempo e alla quale mi piace dedicare cura e attenzione. Divoro diversi generi, sono curiosa di confrontarmi con stili e ritmi ogni volta differenti. Prediligo, però, i grandi classici, le biografie, i thriller, spesso mi avvicino alle sezioni di psicologia e filosofia. Ci sono poi libri che hanno segnato il mio percorso di crescita e che ho trovato profondamente formativi”.
C’è un sogno nel cassetto di Roberta: “Sono orgogliosamente sarda, ma amo il confronto, la scoperta, come la maggior parte di coloro che nascono circondati dal mare. L’isola è uno stato d’animo, una tutela, ma anche il bisogno di volgere lo sguardo oltre i confini. Sono, poi, molto legata alla regione di provenienza di mia madre, la Calabria, un’altra terra ricca di cultura e tradizioni. Mi piacerebbe realizzare un programma sul genere di Linea Verde, la Sardegna è bellissima, mi piacerebbe fare anche una trasmissione che permetta di far conoscere le bellezze della mia terra”.
Di Massimiliano Perlato
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