PoliticaPolitica nazionale e esteraPrimo Piano

L’ammucchiata di sinistra non convince: in Polonia trionfa Duda

Condividi

Il presidente polacco Andrzej Duda è stato confermato alla guida della Polonia: nel ballottaggio con il sindaco di Varsavia, il liberale Rafał Trzaskowski, il leader conservatore ha ottenuto il 51,8% dei voti, contro il 48% del rivale. Le elezioni erano considerate una battaglia per il futuro del Paese: infatti c’è stata un’alta affluenza alle urne.

«Sono molto felice per la vittoria», ha detto Duda. Poi ha chiesto scusa se qualcuno si è sentito ferito dalle sue parole e dalle sue azioni in questi anni. E ha invitato tutti a lavorare insieme per il bene del Paese.

Tuttavia, la classica opera di ‘demonizzazione del nemico’ (spesso unico cavallo di battaglia  a sinistra), ancora una volta esce pesantemente ridimensionato dal confronto con il popolo. Sintomo palese di come certe tematiche non facciano più presa, con buona pace della Merkel e di Macron che tifavano invece per la svolta popolar-comunista (più che per ideologia, per dettar legge ai tavoli Europei).

Nei giorni precedenti il voto, lo storico leader di Solidarnosc Lech Walesa aveva lanciato un appello ai suoi concittadini: “Adesso come quarant’anni fa dobbiamo unirci per salvare la Polonia e l’Europa dal nazionalismo, dall’odio contro le minoranze e dai minacciosi demoni del passato”. Missione fallita.

La stampa main-stream si dice preoccupata per le posizioni euroscettiche di Duda in un momento nel quale (sostengono) serve l’Europa più che mai. Succederà come con Orbàn che si rivelerà un nulla di fatto?

Tutto questo mentre i nostri politici assecondano quotidiani sbarchi di migranti malati di Covid e pensano a prorogare lo stato di emergenza fino alla fine del mese di Ottobre.

Comment here