La nuova rete 5G e le sue antenne per il momento non sono accettate da una parte significativa della popolazione, che negli ultimi mesi è attivata per organizzare dei gruppi di opposizione. Prova di questa affermazione è il fatto che nella regione Puglia si siano uniti diversi comuni al movimento ”NO al 5G”.
Solo nella provincia di Lecce sono 43 i comuni che hanno detto no alla sperimentazione della nuova rete 5G.
“Siamo particolarmente grati al sindaco di Martano, Fabio Tarantino per aver dimostrato concretamente, mediante l’ordinanza emessa a sua firma, di privilegiare l’interesse di tutela sanitaria della popolazione vietando a chiunque la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio comunale.
Oggi è un grande atto di coraggio opporsi alle forti lobby delle grandi aziende tecnologiche.
Il potere economico è tale da fare sembrare oscurantista e retrogrado chiunque esprima un pensiero di dissenso nei confronti della “dittatura del capitalismo tecnologico”.
“Il sindaco di Martano è, assieme ad altri suoi 42 colleghi del Leccese, esempio di resilienza al dilagare del pensiero unico” ha detto Giancarlo Vincitorio, l’esponente regionale di Vox Italia.
Al momento non ci sono evidenze scientifiche che la nuova rete 5G possa creare danni alla salute, anzi, quello che è stato diffuso dalla comunità scientifica ribadisce come la nuova tecnologia 5G sia meno nociva di quanto possa essere la rete 4G o la 3G del passato che sono ancora presenti oggi.
Gli operatori del settore rassicurano sul come questa nuova tecnologia sia stata creata soprattutto per semplificare e aiutare gli utenti, in particolar modo nell’ambito sanitario poiché ci sarebbe la possibilità di porre ambulanze e ospedali in connessione tra di loro per uno scambio di informazioni più rapide.
Con la rete 5G potrebbe migliorare anche la sorveglianza e la sicurezza della classe mobile (oltre a quella tra i veicoli che potranno ‘comunicare’ tra di loro e creare una rete di informazioni su possibili incidenti o emergenze).
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