La sindaca Paola Massidda si esprime sulla situazione del “Carbonia calcio” e le “soluzioni politiche” proposte. Di seguito si riportano le sue dichiarazioni con le relative spiegazioni.
“Vorrei prendere spunto – dichiara la Prima Cittadina – dalla “questione Carbonia Calcio” per un post conciso e chiaro che definisca il ruolo della parte politica in un Comune (Sindaco, Assessori e Consiglieri) e quello della dirigenza amministrativa (personale dipendente dell’Ente).
La parte politica individua gli indirizzi politici da attuare.
Esempio: agevolare l’uso degli impianti sportivi con tariffe sociali. La dirigenza attua l’indirizzo politico con atti conformi a leggi e regolamenti. Per stare all’esempio: il Sindaco che voglia dare in uso lo Stadio Comunale, non lo farà con una stretta di mano ad una società di calcio che gli è simpatica, ma con una convenzione scritta in cui sono specificati gli obblighi delle parti. A sua volta, la convenzione dovrà essere conforme alla legge e ad eventuali regolamenti comunali.
Se la Società di calcio – prosegue la Sindaca – si è dimenticata o sottratta alla sottoscrizione del contratto, ma pretenda di stare nello stadio appellandosi per ciò al sindaco, questi non potrà che chiedere di sottoscrivere il contratto. NON ESISTONO altre soluzioni, e tantomeno le fantomatiche SOLUZIONI POLITICHE. Non potrà dire ad esempio al dirigente di considerare sostitutivo del contratto una stretta di mano con il Presidente della Società di calcio.
Se questi primi esempi elementari sono chiari possiamo continuare.
Se la Società di calcio sottoscrive invece la convenzione significa che con quella sottoscrizione si impegna a rispettare quanto in questa è previsto. Ad esempio quanto previsto nell’art 15 che testualmente riporta: << Gli interventi di manutenzione dei quali la ASD volesse eventualmente farsi carico e/o realizzare nell’impianto devono essere PREVIAMENTE autorizzati dal comune e DEBITAMENTE DOCUMENTATI. Per tali interventi no è previsto alcun compenso a carico dell’Amministrazione Comunale>>.
Quindi, – spiega la Sindaca – se la Società di calcio opera degli interventi di miglioria o manutenzione nello Stadio senza prima chiedere un’autorizzazione, o nel caso siano autorizzati, senza una fattura quietanzata che li documenti, non può pretendere un compenso o rimborso dall’Amministrazione comunale. Anche in questo caso il sindaco NON HA SOLUZIONI POLITICHE alternative quali, sempre ad esempio, quella di chiedere al dirigente di violare la norma e rimborsare spese non autorizzate o prive di documentazione di sostegno. A meno di ritenere che le SOLUZIONI POLITICHE non siano altro che un raggiramento delle norme di legge, ossia un agire illecito. E’ questo che si vuole dai politici?
L’art 12 della convenzione firmata dalla ASD Carbonia calcio prevede testualmente “…… Il Concessionario (ASD Carbonia Calcio), entro e non oltre cinque giorni dalla naturale scadenza della presente convenzione, si obbliga alla restituzione delle chiavi dell’Impianto sportivo presso l’ufficio sport. Decorso tale termine l’Amministrazione comunale provvederà alla sostituzione delle chiavi con addebito della relativa spesa a carico del Concessionario.”
Ora, nel caso di specie, la convenzione scadeva il 31 ottobre, e con tre lettere del dirigente del servizio sport (del 19 ottobre, 2 e del 5 novembre) si è provveduto a ricordare alla Società Carbonia Calcio la scadenza del termine e il rispetto dell’obbligo della restituzione delle chiavi.
Anche in questo caso non è dato capire quali SOLUZIONI POLITICHE possa adottare il Sindaco (e la parte politica tutta) per evitare l’esito naturale di una mancata osservanza degli obblighi convenzionali sottoscritti, né come possa impunemente affermarsi che la decisione di cambiare le serrature dello Stadio sia stata una sorpresa inaspettata o un “atto di viltà”. Gli impegni si rispettano e la parte politica deve essere garante in primo luogo della legalità. Ed è per questo che siamo stati votati.
Il cambio delle serrature dello Stadio ad una settimana dalla mancata restituzione delle chiavi è stato definito in “atto di viltà. L’atto di viltà è semmai non rispettare gli impegni presi.
L’attenzione allo sport e alle esigenze delle associazioni e società sportive sono in costante attenzione DELLA PARTE POLITICA.
Vero è che i mezzi sono sicuramente insufficienti – conclude la Massidda – e propri di un Comune povero ma rimane comunque doloroso per un cittadino di Carbonia sentire da chi è ospite della nostra Città, che lo Stadio Zoboli è una “schifezza”. Lavoreremo comunque anche per lui. “
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