La Sardegna è fanalino di coda per le vaccinazioni anticovid. L’isola risulta terz’ultima a livello nazionale per la diffusione del vaccino con 242 inoculazioni, dietro solamente l’Abruzzo e il Molise ma hanno avuto meno dosi del siero, rispettivamente 7.935 e 2.975 contro i 12.855 consegnati alla Sardegna. A livello nazionale dal 30 dicembre, complessivamente, sono state vaccinate 46.506 persone di cui 26.574 donne e 19.932 uomini su 469.950 dosi di vaccino consegnate. Per questa lentezza sulla vaccinazione allo stato attuale non è stata data nessuna comunicazione ufficiale dagli organi regionali. Ma la Sardegna è sotto osservazione anche dall’Istituto superiore della Sanità che l’ha inserita tra le regioni a “rischio alto” per non aver fornito dati completi sui contagi e quindi non valutabile sotto l’aspetto del rischio. Lo asserisce anche la portavoce del M5S isolano, Desirè Manca “Che il roseo quadro sardo dipinto dalla Regione non corrispondesse alla realtà effettiva lo abbiamo denunciato da tempo e a gran voce. La discrasia tra dati comunicati e andamento della curva epidemiologica è apparsa evidente sin da subito, a causa di un sistema di tracciamento in continuo affanno, gravemente insufficiente. Tuttavia la Regione ha continuato a diffondere proclami altamente rassicuranti. Ma oggi i nodi sono venuti al pettine, e purtroppo la nostra regione corre seriamente il rischio di venire classificata zona rossa: con negozi chiusi, bar chiusi, ristoranti chiusi, commercio azzerato e attività sull’orlo del baratro. Una condizione che non possiamo assolutamente permetterci. Aver sottoposto la nostra regione a un tale rischio equivale ad aver sferrato il colpo mortale alla nostra economia, già piegata quasi al punto di non ritorno”.
Di questa criticità al momento non esistono dichiarazioni da parte del Presidente, Christian Solinas, tantomeno dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. “Quella in cui ci troviamo è una situazione serissima, gravissima. – incalza la Manca – Abbiamo idea di cosa significherebbe per l’economia della Sardegna essere classificati come zona rossa. Migliaia di aziende, dopo un anno di sacrifici, sono già allo stremo. Eppure, in tanti hanno deciso di risollevare le serrande dopo il primo lockdown affrontando rischi enormi. I cittadini si sono mostrati all’altezza della situazione, hanno rispettato le misure di sicurezza, hanno atteso gli aiuti economici, hanno anticipato le buste paga ai dipendenti, si sono rimboccati le maniche e uniti hanno dato prova di grande responsabilità. Questo governo regionale, invece, in che modo li ha ripagati? Con una lacuna sui dati di dimensioni esorbitanti.”
Fonte: Ministero della salute e Comunicato M5S
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