La città di Salerno è elettrizzata perché quel balzo verso la Serie A si fa sempre più concreto.
La vittoria sull’Empoli ha permesso alla Salernitana di stare al secondo posto a +2 sul Monza.
Tutto si giocherà nell’ultima giornata: campani all’Adriatico dal già retrocesso Pescara e brianzoli contro il Brescia, in lotta per un posto playoff.
Il destino è tutto nelle mani delle maglie amaranto: non basterebbe il pareggio in caso di successo di Balotelli e soci.
Salerno vive di calcio e mai come in questi giorni respira aria di Paradiso. Profumo assente da ben 22 anni. In caso di promozione però i granata dovranno sciogliere un nodo: Claudio Lotito, proprietario del club dal 2011-2012 in seguito al fallimento. Lotito, già presidente della Lazio, usufruì della normativa federale in tema di multiproprietà delle società di calcio.
Il comma 1 dell’articolo 16 bis del Noif (Norme Organizzative Interne Figc) parla chiaro: “Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale“. Non è possibile essere proprietari di due club che competono nello stesso campionato. In caso di promozione, allora, il club avrebbe 30 giorni di tempo per cambiare l’assetto societario o vendere a terzi la società, così da evitare l’esclusione dal campionato di A. Il comma 4 recita: “Qualora sopravvengano situazioni tali da determinare in capo al medesimo soggetto situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria, i soggetti interessati dovranno darne immediata comunicazione alla FIGC e porvi termine entro i 30 giorni successivi“.
La Salernitana è una S.r.l. partecipata da due società: la Morgenstren S.r.l. amministrata da Marco Mezzaroma (cognato) e la Omnia Service S.r.l. intesata a Enrico Lotito (figlio di Claudio). I nuovi soggetti non dovranno in alcun modo essere riconducibili all’attuale presidente. Un successivo comma chiarisce ulteriormente cosa significa ricondurre un soggetto a un altro: “Un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali“.
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