Dopo la seconda partita degli Europei di Calcio, la Nazionale italiana targata Mancini inanella un altro secco 3-0 contro una modesta Svizzera che, diligentemente, ha saputo reggere l’urto del gioco italiano, nonostante il risultato. L’Italia dei giovani, del gruppo, del mix giusto tra veterani e giovani promesse: questa nazionale è la dimostrazione che, se ben diretti, le nuove leve di calciatori italiani possono fare faville.
Un messaggio forte alle big della Serie A, sempre alla ricerca del colpo di mercato guardando però troppo spesso oltre i confini nazionali. Un plauso, doveroso, va fatto a Roberto Mancini, capace di dare un’anima e un gioco che poche volte si era visto nella nostra nazionale, costruendo un gruppo passo passo, dando fiducia anche a quelli che, troppo frettolosamente, erano stati bollati come “non adatti alla nazionale”.
Non faranno scalpore le due partite vinte contro avversari ostici ma non impossibili da battere, l’entusiasmo attorno alla nazionale va analizzata a 360°, figlia di un progetto nato forse in sordina, vista la mancanza di grandi big, che però sta dando i suoi frutti per continuità di risultati, di gioco e per la “voglia di vincere”, come cantavano negli anni ’90 il duo Nannini-Bennato.
Sei gol, la qualificazione agli ottavi già in tasca, la forza di un gruppo che va oltre i limiti: che sia iniziata la nuova rivoluzione calcistica?
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