Alice Littera, da Calasetta, è stata la prima ad inviarmi la storia della sua pelosetta Kikka. Il suo racconto è un viaggio nei sentimenti che legano l’essere umano al suo amico a quattro zampe oltre ogni confine o per meglio dire oltre ogni limite e malattia. Kikka è stata sicuramente una cagnetta fortunata e Alice una brava compagna di viaggio. Del suo scritto mi ha colpito ogni singola parola e mi ha fatto riflettere in particolar modo la sua frase: “Solo voi che amate gli animali mi capirete”. Cara Alice, noi ti capiamo, perché amiamo gli animali incondizionatamente e anche per questo volevo dirti che sicuramente Kikka sarà per sempre fiera di tutto l’amore che da te ha ricevuto.
Nell’invitarvi a leggere la sua storia, vi ricordo che per raccontarmi le vostre storie di pelosetti (qualsiasi animale è ben accetto), potete scrivermi a lapostadialfio@ajonoas.it o su Whatsapp al 3405682138.
Ciao sono Alice e ti scrivo da Calasetta.
Vorrei raccontare la mia storia. Faccio una piccola premessa. Ho 3 pelosetti: 2 cani e un gatto, tutti trovatelli. I loro nomi sono Dea, Maly e Blu, ma oggi vorrei però raccontarvi la storia della mia bambina pelosetta, volata nel ponte dell’arcobaleno il 5 agosto 2019. Tutto iniziò nel febbraio del 2009 quando nutrii un forte desiderio di adottare un cucciolo. In quel periodo della mia vita abitavo vicino a Cagliari e dialogando con alcuni amici, mi fecero presente che ad Elmas c’era un canile. Ecco, non me lo feci ripetere due volte. Andai al Dog Hotel, mi portarono dove si trovavano i cuccioli. Vidi subito un battufolo nero, stava da solo, era triste, a differenza dei suoi fratellini vispi e giocosi. Fui colpita subito dal suo sguardo e chiesi allora se fosse possibile aprire il suo box.
Lei ricambiò il mio sguardo e si avvicinò a me, si mise seduta e mi posò una zampetta sul mio piede, guardandomi costantemente negli occhi. In quel momento capii che era stata lei a scegliere me, ma subito mi dissero che era malata di cuore e non avrebbe superato l’anno di età. In quel momento a me non importava nulla, perché non potevo deluderla. Era stata lei a scegliermi. Ci tengo a precisare che quella che divenne poi la mia Kikka, era stata trovata la notte di Natale del 2008 in un cassonetto.
Ero disposta a darle tutto l’amore possibile finché il suo cuore non si fosse fermato. Anche se fosse stato solo per un mese o per un anno, da me avrebbe avuto solo amore incondizionato. Sono riuscita allora a convincere i responsabili e Kikka (il suo nome) dal 13 febbraio 2009 è venuta via con me, finalmente a casa nostra. Ha dormito tutto il viaggio con il musetto sull mio collo.
Kikka passava il suo tempo nel divano, nel letto con la sua mamma umana, ma nonostante tutto l’amore che stava ricevendo, rimaneva con le sue paure, le sue fragilità, però ogni volta che incontrava il mio sguardo, si rassicurava. Intanto, gli anni passarono con Kikka sempre al mio fianco, in viaggio, in ogni gita, Kikka era la mia ombra. Il suo cuore fragile, ma allo stesso tempo forte, le ha permesso di rimanere con me per quasi 11 anni. Il suo cuore ha deciso di fermarsi per sempre il 5 agosto 2019. Ricordo che prima di morire, mi ha guardato e mi ha messo una zampa sulla mia mano. Proprio in quel momento mi ha detto addio, lasciandomi nella disperazione più totale. Il suo addio, mi ha lacerato l’anima. Si tratta di un dolore indescrivibile, ti viene da urla e distruggere tutto ciò che ti circonda. Vorresti far sentire al mondo intero, quanta devastazione lascia la morte del proprio amico, compagno, figlio pelosetto.
Sebbene siano passati diversi mesi, ancora non riesco a placare il mio dolore. Lei era la mia bambina e mi manca come l’aria. Mi mancano i suoi baci del buongiorno, mi manca la quotidianità con lei. Kikka è e sarà sempre nel mio cuore e nella mia pelle. Sono certa che un giorno la incontrerò di nuovo. Mi manca tanto la mia bambina Kikka. Questa è la mia storia: “Solo voi che amate gli animali mi capirete”.
Grazie Alice
Annamaria Sabiu
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