LUCCA – Chiara Martinelli è una cantautrice originaria di Lucca. Si è avvicinata alla musica all’età di undici anni, cominciando a prendere lezioni di pianoforte e successivamente di chitarra classica. Ha cantato a lungo nel Coro di San Nicola di Pisa, con il quale ha partecipato a concerti in Italia e all’estero. Ha frequentato vari corsi di songwriting, in particolare con Mario Fanizzi. Il suo genere musicale preferito è il pop dolce, melodico, con sfumature di malinconia. Le sue canzoni affrontano spesso temi di attualità, come la vita e il disagio giovanile, la fatica di trovare il proprio posto nel mondo, il darsi da fare per un mondo più giusto. Altre volte ha affrontato, però, anche tematiche più leggere, cercando melodie leggere e ballabili. Ecco la nostra intervista.
Qual è la tua cantante preferita?
È Paola Turci, di cui apprezzo la voce da contralto, bassa, ma nello stesso tempo venata di dolcezza. Mi piacciono molto anche cantanti della mia generazione, come Ermal Meta, Noemi, Annalisa.
Come si chiama l’ultima canzone che hai scritto?
Si intitola “Tu eri con me”. Si rivolge a un “tu” non precisato, che a prima vista potrebbe sembrare una persona, anche se subito dopo si capisce che ci si rivolge a una situazione di pesantezza, che mi ha accompagnato da sempre, e che ho cercato di scacciare. Pur essendo autobiografica è scritta in modo generico, perciò chiunque può interpretarla secondo il proprio stato d’animo.
Qual è l’ultima canzone che eseguiresti in teatro?
“Nella vita”. In quel brano si parla di uno stato d’animo che colpisce all’improvviso, a volte per un sorriso di sconosciuti. Viene la voglia di cambiare strada e di infondere nuova energia e un senso di novità alla nostra vita.
Hai un sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe che le mie canzoni “prendessero forma” e che venissero cantate da qualcuno. Sarebbe bello poter collaborare alla realizzazione di qualche pezzo.
Dove scrivi le tue canzoni?
Non c’è un posto in particolare. Le canzoni prendono spunto anche da incontri per strada, parole, frasi scambiate. La melodia, dal canto suo, a volte è qualcosa che “mi risuona dentro” e che a volte riesco a far uscire.
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