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La luce immensa dei “Quaderni verdi” di Federica Abozzi. Nel regno della fantasia

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Scrivere è un delizioso modo per conoscere tanti individui interessanti nel magico universo dei libri? A sentire Federica Abozzi, grazie alla pubblicazione di “Quaderni verdi”, è possibile. Così per la giovane scrittrice cagliaritana, è stato semplice condividere sogni con scrittori, librai, bibliotecari, blogger appassionati. Un fantastico mondo in cui sorridere.

La passione coltivata nel suo animo, per Federica va sicuramente assecondata, facendone un viaggio nel destino. Un modo per concretizzare e realizzare sogni celati nel cassetto. “Ho immagine di me con carta e penna da che ho ricordo – ci racconta con empatia -. Nel tempo, la passione per la scrittura si è rafforzata e sdoppiata tra il suo carattere giornalistico e quello creativo in una coesistenza ottimale. La scrittura per me va al passo con l’essere accanita lettrice. In questo modo la mia creatività è in costante movimento. Sono germogliata come lettrice di misteri. Mi ha coinvolto la penna di Zafón, con la sua ambientazione fumosa di Barcellona, così come l’inchiostro ombroso di Charles Dickens che con ‘Canto di Natale’ è tra i miei libri preferiti. In diversi periodi della mia vita, scrivere si è rivelato salvifico, come ogni forma di espressione, permette di trasmettere la propria essenza, far sentire la propria voce e per me è stato strumento per acquisire consapevolezza di chi sono.”

Il romanzo nasce in seguito ad un cambio di vita di Federica. A fine 2020 lascia dopo ben dieci anni, un lavoro stabile in una azienda turistica nella quale si occupava di comunicazione, marketing ed eventi culturali. Dal 2021, torna con determinazione alla scrittura, dedicandosi ad essa anima e corpo. Comincia a fare la copywriter freelance e poi arriva la collaborazione con L’Unione Sarda per cui oggi scrive e recensisce libri con entusiasmo, confrontandosi con generi e autori vari e suggestioni sempre elitarie. Nel 2023, si avvicina alla Scuola Fenysia di Firenze (studia con Marcello Fois e Alessandra Sarchi) dove approfondisce percezioni importanti alla realizzazione di romanzi, seguendo corsi anche nella scuola di Francesco Trento.

“Continuavo a ripetermi: ora tocca a te! In questo clima di rinascita apro il cassetto e riprendo la mia creatura ‘Quaderni verdi’, scritto nel 2022. Chi lo leggerà o già lo ha fatto, rintraccia tanti aspetti di me, come il mio altro amore per il viaggio e l’attenzione all’affetto puro”.

Il desiderio di Federica di dare consistenza alla fantasia, mescolando tratti reali, si è rafforzato crescendo. Ha scelto di studiare ‘Relazioni Internazionali’ per avere la mente proiettata al mondo, a culture e a volti lontani. La pratica di raccontare l’ha accompagnata nell’età adulta. Gli albori perseguendo comunicazione esperienziale e culturale per diversi anni e, poi, le collaborazioni con testate web e cartacee le hanno dato l’immensa opportunità di giocare con le parole.

‘Quaderni verdi’ cresce e invade, per la sua realizzazione, tutto il tempo di Federica. Vera, la protagonista, arriva una sera e, per non interrompere il flusso narrativo, afferra un quaderno (verde) e scrive. “Ogni sera perlopiù, è il momento che preferisco per la creatività – ci racconta Federica. – Attraverso Vera volevo tenere lontano drammi, inquietudine e frustrazione, agevolare semmai l'ottimismo di cui io per prima necessitavo. Da quel momento ne sono assorbita e, grazie a lei, rammento con parsimonia un’evoluzione di prospettive. Il viaggio è il filo che tiene uniti i tre capitoli di vita di Vera, i quaderni sono lo strumento in cui racchiudere ogni emozione e cambiamento. Sono poi la fiducia, la consapevolezza, gli scambi personali e lo stupore a donare colore a ogni sguardo che da disorientato diventa limpido”.

Nel 2023 lo riprende e durante l'estate lo invia a poche Case Editrici, indipendenti soprattutto. “Avrei voluto che il mio esordio – evidenza l’autrice – partisse dalla Sardegna e quando l’editore Catartica mi ha scelto, accogliendo il mio progetto, ho avuto le sensazioni giuste. Ora eccoci qui con ‘Quaderni verdi’, uscito il 10 giugno in libreria e nei maggiori store online, che prosegue il suo viaggio. La bellezza dello stupore continua. Ricevo dei feedback grazie ai quali capisco che il messaggio positivo viene avvertito e regala sorrisi. Questa è una gratificazione per me”.

Nel corso del tempo, Federica si è resa conto che la fame di conoscenza, la curiosità verso l’altro e l’altrove, hanno sostanzialmente contribuito a nutrire creatività e voglia di far bene. “In questo momento desidero portare in giro ‘Quaderni verdi’, raccontarlo e trasmettere il suo pathos consistente. E quanto sarebbe entusiasmante un giorno, per esempio varcare il mare, andando al Salone del Libro di Torino. Mi auguro di proseguire in questo percorso di autrice per raccontare storie, magari sostare su qualche riflessione e lasciare la piacevolezza della lettura a chi prediligerà le mie pagine. Come sperava Carlos Ruiz Zafón: vorrei scrivere per lettori di ogni età, essere riletta a ogni età.”

Questo per la Abozzi è un periodo impegnativo dove la fantasia regna sovrana fra i suoi pensieri e i suoi progetti. Il desiderio irrefrenabile è quello di una stesura, di un’idea narrativa con una nuova protagonista, una ambientazione particolare e un tema specifico. “Ogni aspetto appare distante dall’altro ma esiste una connessione su cui planare. A breve comincerò qualche nuovo corso perché formazione e confronto servono ai tanti progetti che ho in cantiere”.

Chiudiamo la nostra chiacchierata dando un fugace sguardo a quella terra che noi, da sardi nel mondo, osserviamo con il cuore fra le mani. “In passato ho vissuto l'isola con difficoltà – chiosa Federica -, percepivo faticoso abitare la distanza dal resto in maniera così imponente. Oggi ho un legame più forte con la mia Sardegna, che io preferisco lontano dagli eccessi estivi. Adoro il mare d’inverno perché è qualcosa di commovente se lo si osserva in tutto il suo silenzioso parlare. Credo che l’isola sia un’autentica ricchezza e che il suo valore debba essere riconosciuto, difeso e alimentato da opportunità. Penso alle nuove generazioni, alle tradizioni che potrebbero perdersi e a quella natura che sovente si pensa di poter sciupare. Mi piacerebbe che nelle scuole venissero fatte conoscere le tante figure che per la loro personalità, genio e tenacia sono entrate nella storia, tante donne a cui la Sardegna ha dato i natali”.

Au revoir Federica: a te e ai dolci ‘Quaderni verdi’ su cui annotare un cammino prolungato nella scrittura.

di Massimiliano Perlato

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