Si svolgerà domenica 10 ottobre l’edizione 2021 della manifestazione “Marcia per la Pace e la Fraternità Perugia-Assisi”, che quest’anno compie 60 anni.
In ogni precedente realizzazione l’evento ha riscosso l’adesione di molte associazioni pacifiste attive in tutto il mondo e ha visto la diretta partecipazione di migliaia di persone.
Il tema di quest’anno sarà: “La cura è il nuovo nome della pace” – “La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri e vulnerabili; la crisi climatica sta peggiorando; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. È tempo di ricominciare a lavorare per la pace”.
La F.A.S.I., consapevole della sensibilità dei propri soci, ha deciso, simbolicamente, di raccogliere il testimone proposto dalle donne che hanno partecipato alla manifestazione a Nuoro a sostegno dei diritti delle donne e dei bambini dell’Afghanistan, nella circostanza della 121a Festa del Redentore ed in occasione delle manifestazioni celebrative di Grazia Deledda nel 150° anniversario della nascita della grande scrittrice, e, pertanto, promosso dalle donne F.A.S.I. è stato deciso di aderire alla manifestazione “Marcia per la Pace e la Fraternità Perugia-Assisi”. L’organizzazione per la partecipazione alla Marcia è gestita da alcuni Circoli sardi presenti sul territorio: il Circolo “Shardana” di Perugia, il Circolo “Peppino Mereu” di Siena, il Circolo “ACRASE Maria Lai” di Roma ed il Circolo “ACSIT ” di Firenze assieme al Laboratorio “Distanti ma uniti. Casa Sardegna on line”.
Le donne della F.A.S.I. sfileranno con le rappresentanti del Comune di Nuoro, con le delegate della Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna, con Coordinamento 3 donne Sardegna e con altre organizzazioni di donne dell’emigrazione sarda organizzata.
“Sarà un momento di forte impegno, perché crediamo opportuno che la violenza cessi in ogni parte del mondo, a partire dalle nostre case fino alle nazioni prive o, ancor peggio, private, di un sistema democratico che tuteli le donne, i bambini, le persone diverse, la parte più debole della popolazione. È un modo per dire, tutti insieme: NO ALLA VIOLENZA, SÌ ALLA GIUSTIZIA, AL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI, ALLA PACE E ALLA LIBERTÀ.”
Fonte: comunicato stampa
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