Una doppietta per portare l’Italia ai quarti di finale dell’Europeo Under 21. Una doppietta per ribadire che Cutrone è ancora un cognome sul quale vale la pena puntare.
La doppietta alla Slovenia è una boccata d’ossigeno per Patrick Cutrone, un’iniezione di fiducia in un’annata deludente. Deve rialzarsi, così da tornare ad essere quel giocatore desiderato da mezza Serie A.
In sette mesi tre squadre e tre paesi diversi, 429 minuti giocati in 21 partite, solo due giocate da titolare e un doloroso zero alla casella gol segnati.
A Firenze non convinse né Iachini né Prandelli mentre al Wolverhampton è stato solo di passaggio. Al Valencia, dove è arrivato a gennaio in prestito secco, ha giocato 23 minuti nell’ultimo mese e mezzo, di fatto non é una risorsa credibile per Gracia. Cutrone ha sofferto a rimanere fuori e nella notte di Celje ha ribadito cosa può fare e quello di cui ha bisogno: fiducia, quella data da Nicolato, che la punta cresciuta nel Milan è corso ad abbracciare dopo il primo gol.
A fine stagione la punta classe ’98 rientrerà al Wolverhampton, club che nell’estate 2019 lo pagò 18 milioni più bonus. L’intenzione è cederlo e salvo soprese Cutrone tornerà in Italia, dove cerca un progetto nel quale possa giocare con continuità.
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