Il ct azzurro Roberto Mancini parla ai microfoni ufficiali dell’Uefa: “Finale? Stiamo lavorando per questo da tanto tempo e ci speravamo. Quindi siamo felicissimi e per questo devo dire grazie a tutti i giocatori“.
Ricostruzione – “Intanto non siamo ancora arrivati al successo. Sarà un successo solo se riusciremo a vincere domenica. Diciamo che speravamo di poter fare un bel lavoro. Questo lo abbiamo fatto, ma alla fine conterà anche vincere“.
Lavoro – “Credo sia la base di tutti i gruppi di lavoro. Il feeling tra le persone che stanno bene insieme. Siamo tutti insieme ormai da tanti giorni ma sono passati velocemente. Questo vuol dire che c’è un buon feeling tra i ragazzi ed è importante anche quando sono in campo“.
Vialli – “Abbraccio? Era una partita difficilissima con l’Austria, sofferta. È stato un abbraccio liberatorio, un po’ come essere tornati indietro 30 anni. Le ultime due non sono state semplici ma quella era la prima a eliminazione diretta e per come si era messa è stata una partita davvero dura“.
Adattarsi- “Se vuoi arrivare in fondo a un torneo così, un Europeo o un Mondiale, in cui gli avversari sono tutti difficili da battere, devi adattarti a diverse situazioni. Non puoi pensare di vincere un mondiale o un europeo dominando. Ci sono partite in cui puoi soffrire perché le altre squadre sono forti. Ci sono momenti della partita in cui le cose non vanno come tu vorresti che andassero. Perché gli alti stanno facendo cose che tu non pensavi facessero. È chiaro che bisogna adattarsi“.
Inghilterra- “L’Inghilterra avrà quasi tutto lo stadio a sostenerla. È chiaro che ci sarà un bel tifo per loro. Però, considerando che a parte le ultime partite dell’Europeo, venivamo da un anno e mezzo senza tifosi, va bene anche così. Credo sia una bellezza avere tanti tifosi allo stadio. Pressione? Siamo noi a dovergli mettere pressione se saremo bravi ad andare in vantaggio. Poi è chiaro che le partite vanno giocate fino alla fine perché poi l’Inghilterra è una grande squadra, forte fisicamente e tecnicamente, una squadra che lotta. Ci sarà da combattere fino alla fine“.
Finale – “È un po’ diversa, sì. Arrivarci non è semplice ma va sempre giocata con concentrazione e allegria perché è sempre una partita di calcio. Non si può giocare una partita di calcio tesi, nervosi. Bisogna giocare con la pressione giusta, cercando veramente di andare a divertirsi. Solo così poi si vince una finale. Sono orgoglioso di quello che i ragazzi hanno fatto. Non era semplice. Ci hanno creduto sin dal primo giorno. Essere arrivati alla finale è un grande traguardo. Però non basta“.
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