Approvati i criteri e le modalità per l’erogazione delle borse di studio per l’acquisto di libri di testo, di soluzioni per la mobilità e il trasporto nonché per l’accesso a beni e servizi di natura culturale a favore degli studenti residenti in Sardegna iscritti agli istituti della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie. L’assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, sottolinea che sono previsti specifici fondi, regionali e ministeriali, per il finanziamento degli interventi di sostegno al diritto allo studio, che dovranno essere impiegati nel rispetto dei principi di integrazione, complementarità, semplificazione dei procedimenti amministrativi, di equità e parità di trattamento. Il Ministero dell’Istruzione ha ripartito tra le Regioni i fondi per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo, rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado per l’anno scolastico 2022/2023. In favore della Regione Sardegna sono stati destinati fondi per un importo complessivo pari a euro 4 milioni e 150 mila euro, di cui 3 milioni e 84 mila euro in favore degli studenti in obbligo scolastico ed 1 milione e 65 mila euro in favore degli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado. Il limite massimo dei fondi a disposizione in misura uguale tra i beneficiari, indipendentemente dalla scuola frequentata, sarà di 200. I Comuni potranno stanziare propri fondi aggiuntivi, fermo restando il limite massimo.
“La Regione interviene per garantire il pieno diritto allo studio – dice il presidente Christian Solinas – che resta per noi un valore irrinunciabile. La formazione è fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi e per il futuro stesso della nostra Isola.”
La Regione trasferirà i fondi ai Comuni della Sardegna, affinché procedano all’erogazione dei contributi in favore degli studenti, in possesso dei requisiti di accesso, che presenteranno apposita istanza al proprio Comune di residenza.
Inoltre nel Bilancio regionale 2022 sono state stanziate risorse per un importo pari a 3 milioni e 300 mila euro, salvo eventuali incrementi che dovessero essere decisi in sede di assestamento del bilancio, finalizzate al finanziamento delle Borse di studio, da destinare agli studenti appartenenti a famiglie svantaggiate che hanno frequentato le scuole pubbliche primarie e secondarie (di primo e secondo grado) nel corso dell’anno scolastico 2021/2022, in possesso dei requisiti di accesso, che presenteranno apposita istanza al proprio Comune di residenza.
L’Assessore evidenzia che l’importo delle risorse ministeriali per il rimborso libri di testo per gli studenti delle scuole secondarie è stato incrementato di circa il 41% rispetto allo scorso anno e che molti Comuni negli scorsi anni non sono riusciti ad utilizzare le risorse loro assegnate a causa delle insufficienti istanze presentate dagli studenti, probabilmente in quanto in tanti usufruiscono dei libri concessi in comodato dalle scuole. Per questo l’Assessore Biancareddu ha proposto di incrementare l’importo massimo dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) di accesso a tale contributo, definendolo in 20 mila euro, così da consentire ad una più ampia platea di studenti delle scuole secondarie di ridurre le spese sostenute per l’acquisto dei libri di testo, che hanno un rilevante impatto sui bilanci familiari.
Per quel che riguarda l’accesso alla Borsa di studio regionale, l’Assessore propone, invece, di confermare il limite dell’ISEE pari a euro 14.650 euro, in modo da evitare l’assegnazione di borse dal valore esiguo, considerato, in questo caso, l’elevato numero di domande presentate ai Comuni dagli studenti di tutte le scuole (primarie e secondarie).
La Borsa di studio regionale, peraltro, non potrà, come di consueto, essere concessa agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che hanno beneficiato per l’anno scolastico 2021/2022 della Borsa di studio nazionale.
“Ritengo necessario – ha detto Biancareddu – che il riparto delle risorse in favore dei Comuni avvenga in modo più equo e proporzionato agli effettivi fabbisogni, garantendo la parità di trattamento per tutti gli studenti ed evitando così il continuo accumularsi di avanzi di fondi inutilizzati in alcuni bilanci comunali”.
Fonte: Regione Sardegna
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